Resta drammatica la situazione degli Ospedali ‘Riuniti’ di Anzio e Nettuno, che continua ad essere smantellato e privato di importanti servizi. Uno dopo l’altro, compresi i reparti di Pediatria e Ostetricia sui quali pende il rischio chiusura e trasferimento ai Castelli romani. Un’emergenza che è stata raccontata ancora una volta, come se ce ne fosse bisogno, durante l’audizione di ieri in Commissione sanità convocata dal presidente Giuseppe Simeone. All’incontro, sollecitato da più parti, hanno preso parte i sindaci di Anzio e Nettuno, l’assessore al Bilancio Eugenio Ruggiero, il presidente del consiglio comunale Giusy Piccolo, i consiglieri Maria Teresa Russo, Federica De Angelis, Roberta Cafà e il Direttore Generale dell’Asl Roma6, Narciso Mostarda.
“Ancora una volta – spiega Candido De Angelis – in audizione alla Regione Lazio, abbiamo evidenziato, con forza, le innumerevoli problematiche dell’Ospedale Riuniti Anzio- Nettuno: dal rischio della chiusura di Pediatria e del Pronto Soccorso pediatrico, alle criticità di personale ed apparecchiature in tutti i Reparti. Abbiamo, inoltre, documentato e relazionato sull’ultimo Ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Anzio e su tutte le istanze inviate, dal sottoscritto, all’Asl, alla Regione e alla Conferenza dei Sindaci sulla Sanità, per evitare il depauperamento del nostro Ospedale. E per tutelare il diritto alla salute della cittadinanza”.
Come richiesto da tutte le forze presenti in assise consiliare, nei prossimi giorni si terrà un Consiglio Comunale congiunto Anzio-Nettuno alla presenza del direttore generale ed una seconda audizione in Regione sulla vicenda. “Vista la situazione drammatica, nella quale versa il Riuniti, insieme al Sindaco Coppola, abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo permanente per fronteggiare quella che, per Anzio e Nettuno, sta diventando una vera e propria emergenza sanitaria. Ringrazio i Consiglieri Regionali presenti in Audizione, di tutti gli schieramenti politici, che si stanno adoperando a difesa dell’Ospedale”.
