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Anzio, sequestrato un autolavaggio abusivo

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Con un escamotage avevano trovato il sistema di proseguire indisturbati la loro attività di autolavaggio, risultato invece abusivo. Ma sono stati individuati e bloccati. Con l’ultima operazione della Polizia locale sono salite a sei le attività poste sotto sequestro e ora al vaglio degli uffici comunali preposti alle autorizzazioni, che dovrebbero emettere altrettanti provvedimenti di chiusura delle cosi dette attività scoperte dai caschi bianchi di Anzio.

Il blitz è scattato nelal giornata di ieri (giovedì 19 settembre) presso un autolavaggio situato ad Anzio e ha portato a scoprire le modalità con le quali l’attività – ed altre poste sotto serquestro nel 2018 – nascevano e proseguivano indisturbati i loro servizi all’utenza.

Il meccanismo è sempre lo stesso – spiega il dirigente della Locale, Sergio Ierace –: si presenta la domanda di inizio attività all’ufficio commercio, che non rilascia autorizzazioni, con analoga comunicazione all’ufficio ambiente e si dà inizio nei successivi 30 giorni all’esercizio comunicato. Un’altra modalità è invece quella di procedere alla comunicazione di inizio attività all’ufficio commercio richiedendo l’autorizzazione anche all’ufficio Ambiente per lo scarico facendolo passare come scarico assimilabile agli scarichi domestici, quindi direttamente allacciabile alla rete fognaria comunale, senza alcuna ulteriore necessità di filtraggio dello stesso; entrambi le richieste peraltro spesso ricadono in locali tecnicamente non idonei ad ospitare queste attività commerciali“.
Il che contravviene a quanto previsto dalla vigente normativa che prevede, invece, l’associazione di detti scarichi agli scarichi industriali, stante la quantità di agenti chimici e particelle contaminate dagli idrocarburi presenti negli stessi, oltre a prevedere che dette attività siano svolte in locali idonei, cioè destinato a dette attività.
Nell’ultima operazione che ha portato al sequestro dell’attività, il titolare straniero non comunitario che aveva presentato le diverse comunicazioni senza ottenere alcuna autorizzazione, dopo alcuni mesi dall’apertura, ha trasferito l’attività appena avviata ad un altro connazionale. Il quale, alla verifica documentale, è risultato aver presnetato solo la voltura dell’attività senza alcuna autorizzazione allo scarico“. Gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro d’iniziativa dell’attività, facendo salire a sei le attività poste sotto sequestro ora al vaglio degli uffici comunali preposti alle autorizzazioni.