Già da qualche tempo una parte della produzione si era spostata al nord con conseguente ridimensionamento e trasferimento del personale. Ora lo spettro della chiusura definitiva dello stabilimento di Anzio sembra, purtroppo, ancora più vicino.
Un altro fiore all’ occhiello di questo paese sta per prendere il volo, l’intenzione dell’azienda sembra quella di lasciare sul territorio solo il deposito per la distribuzione.
“Eppure – commenta Lina Giannino, consigliera comunale del Pd – era solo il 1995 quando la Granarolo, leader nazionale nella filiera del latte italiano, inaugurò ad Anzio, il più moderno impianto di produzione di latte fresco esistente in Europa. Mediante un ammodernamento che prevedeva quattro linee di confezionamento completamente automatizzate che avrebbero garantito 24mila confezioni l’ ora trattando 1.135 q.li di latte fresco al giorno”.
Infatti proprio ad Anzio viene lavorato il latte fresco con la linea “alta qualità”
“Il famoso ‘Latte della Lola’ per intenderci. In seguito – spiega la Giannino – nel Novembre 2009 l’Agro Pontino fu colpito da una forte crisi del settore che vide la chiusura di molti impianti, ma la Granarolo resistette per la sua importanza del centro-sud per la sua situazione geografica strategica, salvando così le sue maestranze.
“Ora però sembra che il nostro paese stia per perdere questa eccellenza. Ci rivolgiamo allora al Sindaco e a tutta l’amministrazione, affinché si attivano le opportune conoscenze circa le cause di tale scelta è di intervenire affinché cio’ non accada. Intanto la scrivente si mette a totale disposizione dei lavoratori offrendo solidarietà e vicinanza e cercando di adottare ,nei propri limiti e possibilità, una azione atta alla salvaguardia di posti di lavoro.