La consigliera comunale del Partito democratico di Anzio Lina Giannino ha inviato una Pec all’Agenzia nazionale anticorruzione (Anac) per chiedere un parere sulla delibera con la quale la Giunta comunale ha deliberato l’adesione al consorzio nazionale Consip, un passaggio propedeutico all’affidamento della gestione del servizio di illuminazione pubblica ad una società privata per dieci anni e con un costo di dieci milioni di euro per le casse del Comune.
Dopo aver ricostruito i passaggi cruciali della vicenda – dalla convocazione della Commissione lavori pubblici del 3 gennaio, alla delibera di Giunta del 4 gennaio approvata in tutta fretta nonostante le opposizioni avessero chiesto chiarimenti sulla privatizzazione del servizio, – Lina Giannino ha evidenziato in particolare all’Agenzia Anac come un appalto da dieci milioni di euro non sia passato preventivamente all’attenzione del consiglio comunale come stabilisce il Testo unico degli enti locali quando si fa riferimento all’affidamento al privato di servizi pubblici.
“Esprimendo il parere su un appalto relativo alla privatizzazione dello stesso servizio attraverso Consip in un comune della Lombardia – spiega Lina Giannino – il presidente dell’Anac Cantone scrive chiaramente che la privatizzazione del servizio di pubblica illuminazione deve passare in consiglio comunale. Questo passaggio ad Anzio non è stato fatto, e, anzi, si è poi passati ad una vera e propria forzatura in Giunta. Per questo ho deciso di scrivere l’Agenzia anticorruzione. In questa storia la trasparenza del procedimento e il confronto democratico su un argomento importante sono stati calpestati. Una fretta sospetta. Perché evitare il confronto in consiglio?”.
Nella stessa lettera inviata all’Anticorruzione la consigliera del Partito democratico evidenzia anche come la delibera sia stata votata da una Giunta che non rispetta la parità di genere – manca un assessore donna – e viola le Legge Del Rio. “Questo aspetto non certo secondario che segnalo all’Anac e del quale la Prefettura di Roma è al corrente – spiega Giannino – sarà comunque oggetto di un ricorso al Tar del Lazio con la richiesta di annullamento di tutte le delibere adottate da questa Giunta dall’inizio della legislatura”.