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Casto incontra i cittadini e spiega la sua caduta

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Gremita la sala dell’hotel Astura per ascoltare l’ormai ex sindaco Angelo Casto insieme ai dieci consiglieri e agli assessori che facevano parte della seconda giunta comunale. Non solo i soliti volti del settore ma tanta gente comune accorsa per capire meglio quali fossero i motivi che hanno portato alla caduta dell’amministrazione, almeno secondo questa campana. Dopo una prima parte dell’incontro dedicata ai programmi che gli assessori avevano portato avanti nei pochi giorni che li avevano visti protagonisti all’interno degli uffici comunali e alle intenzioni future che non si sono potute concretizzare, è stato lasciato spazio alle domande provenienti dal pubblico che, come è ovvio, sono state incentrate soprattutto sulla fine dell’esperienza amministrativa.

Al sindaco è infatti stato chiesto se non ci fosse stato un modo per risolvere la cosa internamente: “Ho provato a chiamarli e a contattarli decine di volte – ha spiegato l’ex primo cittadino – ma mi ripetevano solamente che la risposta la dovevo dare alla città. Se il dialogo non c’era cosa potevo fare? Il dialogo si fa insieme, all’interno delle riunioni. Doveva essere un confronto politico, interno al gruppo; solo dopo si poteva allargare il discorso alla stampa e alla cittadinanza, ma c’era bisogno prima di un confronto interno. Io non mi faccio pressare da nessuno. Dispiace per quello che è successo: loro hanno preso questa decisione, noi avevamo deciso di intraprendere la strada del confronto“.

Il sindaco ha spiegato poi come tutto non sia nato con l’ormai famigerato documento dei dieci consiglieri, ma qualcosa all’interno della giunta si era rotto già prima, era già stata persa la fiducia nei confronti di alcuni componenti, che a quanto pare erano diventati un po’ troppo protagonisti. Il discorso ha toccato poi anche la questione del preventivo presentato in una riunione di maggioranza. “Non si trattava in realtà di un preventivo – ha spiegato l’ex consigliere Diego Tortisma di un’indagine di mercato per capire quali potessero essere i costi reali di un determinato intervento. Questo è uno dei doveri dei consiglieri comunali; se affidano dei lavori al dirigente e il dirigente dice che hanno un determinato costo, come fa il consigliere a capire se quel costo è congruo o meno? E’ per questo che si fanno queste ricerche, proprio per poter effettuare un controllo con cognizione di causa“.

Proprio mentre ex sindaco ed ex maggioranza erano nella sala a rispondere ai cittadini, i quattro dissidenti affidavano a un nuovo comunicato la loro posizione, parlando senza mezzi termini di “chi si è avvicinato e poi è stato eletto con il M5S pensando bene che fosse l’ennesima opportunità per portare avanti interessi di pochi a discapito dei cittadini“. Questo sarebbe stato, secondo i quattro, uno dei motivi se non il motivo che ha portato alla “sfiducia” degli assessori da parte dei dieci. I quattro chiudono poi la loro nota parlando di un sindaco “non più libero nel suo agire amministrativo“. Insomma, l’amministrazione Casto è ormai ufficialmente caduta da qualche giorno, ma polemiche e strascichi non sono destinati a interrompersi così facilmente.