Continuano ad arrivare soprattutto sui gruppi social e sulle pagine delle associazioni ambientaliste, centinaia di foto dei dischetti in plastica che stanno invadendo tutto il versante tirrenico del centro Italia, compresa la costa di Anzio dove lo sversamento è piuttosto consistente. Lido del Giglio, Lavinio, Lio delle Sirene, Marechiaro, Grotte di Nerone: ce ne sono decine e decine in pochi centimetri di arenile. ma dove arrivano? E soprattutto cosa sono? Sono queste le domande che gli utenti stanno ponendo alle autorità e a Clean Sea Life, l’associazione che si occupa di campagne di sensibilizzazione per la riduzione dei rifiuti marini e che unisce subacquei, pescatori, diportisti, bagnini, bagnanti, ragazzi e tutti i cittadini nella difesa del mare. “Abbiamo avvertito la Regione Lazio e stiamo lavorando con gli oceanografi per cercare di risalire al punto di origine dello sversamento – scrive Clean Sea Life in una nota – È importante che gli utenti condividano foto e che ci segnalino dove, quando e quanti ne vedono. Se potete raccoglieteli (indossate i guanti), e contateli“.
Ma cosa sono? “Ancora non lo sappiamo. A prima vista sembrerebbero la parte superiore delle cialde da caffè, ma forse invece sono i filtri degli impianti di depurazione“. Oppure, azzarda più di qualcuno sono dischetti che vengono messi nei vasetti di alici sott’olio. Qualunque cosa siano, stanno destando molta preoccupazione. Le prime segnalazioni sono giunte verso la fine di febbraio a Ischia, le ultime riguardano oltre Lavinio e Anzio, la costa di Tarquinia. “Siamo in contatto costante con il Reparto Ambientale Marittimo della Capitaneria di Porto e con l’Ufficio tutela e valorizzazione del mare e delle coste della Regione Lazio, che ha mobilitato l’Arpa e segnalato la situazione ai Carabinieri – si legge in un post di Clean Sea Life – Ci stanno chiedendo cosa si può fare, intanto: rimbocchiamoci le maniche, indossiamo i guanti e andiamo a raccoglierli! Facciamo una gara: chi ne raccoglie di più vince maglietta e borraccia di Clean Sea Life“.