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Scioperi all’Itis, i termosifoni non funzionano e gli studenti non entrano a scuola, ma la responsabilità dei lavori è della provincia

Proseguono i disagi per i mancati riscaldamenti all’Itis di Nettuno. Questa mattina, 20 novembre, i ragazzi non sono entrati a scuola per protestare.

Già da giovedì scorso, infatti, i ragazzi avevano fatto presente della necessità di accendere i riscaldamenti. In queste ore i rappresentanti d’Istituto sono a colloquio con il corpo docenti per fare il punto sulla situazione e prendere i dovuti provvedimenti.

Il problema è l’impossibilità della scuola di poter intervenire personalmente nella riparazione delle tubature guaste, come era possibile in precedenza grazie alla presenza di alcuni fondi.

La provincia ha deciso di interrompere suddetti fondi e provvedere alle dovute riparazioni.

La provincia si è presa l’impegno di riparare le tubature ma non si è ancora presentato nessuno – fanno sapere i rappresentati d’Istituto – per questo abbiamo pensato di andare noi stessi negli uffici della provincia. La preside non ha accettato la nostra proposta affermando che sarebbe una cosa inutile in quanto la scuola ha già fatto alcuni richiami e se gli addetti ai lavori della provincia non si presenteranno entro domani (21 novembre ndr) partirà una denuncia“.

I rappresentanti spiegano anche come uno sciopero da parte degli studenti ora risulterebbe inutile e controproducente “E’ una situazione in cui la scuola non ha colpe. Anche noi avevamo pensato di fare uno sciopero migliore ma effettivamente sarebbe sbagliato; la scuola ha fatto tutto il possibile per risolvere la situazione ma se la provincia non si muove la scuola non può fare molto“.

Infine i rappresentanti si rivolgono direttamente agli studenti dell’Itis “Se volete potete scioperare e scegliere di non entrare, però se lo fate non servirà a nulla e sarà solo un danno per voi stessi a livello didattico. Protestereste verso la scuola che sta provando a risolvere una situazione di cui non ha colpa“.