E’ attesa per martedì pomeriggio anche alla presenza del tecnico incaricato, a Villa Sarsina, la riunione indetta dal sindaco Luciano Bruschini per fornire i chiarimenti utili ai consiglieri sulla variante urbanistica che in questi giorni sta facendo traballare gli equilibri politici ad Anzio. A chiedere di vedere le carte e il progetto prima di decidere se votare o no il Piano particolareggiato al centro, era stata ieri Forza Italia che, per voce del capogruppo in consiglio Massimo Millaci, aveva sollevato qualche dubbio sulla parte legata all’edilizia privata. In serata Marco Maranesi aveva risposto che “votare il Piano è un dovere morale“.
Oggi altre due sono le reazioni alla presa di posizione di parte della maggioranza: in primis quella del sindaco tornato ieri in Comune, il quale a chiare lettere ha riferito ai consiglieri di maggioranza e a quelli di maggioranza allargata che “il Piano particolareggiato del centro rientra nel programma elettorale del 2013 e rappresenta un atto migliorativo per la città. Se non si vota, tutti a casa“. Anche perché, è stato sottolineato, di tempo per guardare le carte – anche in commissione Urbanistica andata praticamente deserta – c’è stato.
L’altra presa di posizione è quella del meet up I Grilli di Anzio: “Non votare il Piano è un dovere morale“.
“Vorremmo innanzitutto ricordare al consigliere Maranesi che il Piano particolareggiato del centro di Anzio – si legge in una nota diramata poco fa – non costituisce assolutamente una priorità della cittadinanza, che invece chiede scuole migliori, strade senza buche e immondizia smaltita nel modo giusto. Esistono inoltre gruppi di cittadini che da anni si battono per uno sviluppo urbanistico sostenibile e degno di una cittadina di mare, e che si sono visti presentare un piano che porta solo altro cemento. A questo punto, vorremmo ricordare al consigliere che tutta la procedura di stesura del piano è illegale e l’incarico al professionista è stato assegnato senza bando e quindi senza la dovuta pubblicità che richiede il Codice degli appalti. Codice che prevede, infatti, che per lavori o progettazioni di rilevante interesse urbanistico, storico, artistico, archeologico venga adottata la procedura del ‘concorso di idee’ che prevede un bando pubblico, una valutazione tecnica dei progetti da parte di esperti e anche un risparmio perché il concorso potrebbe essere addirittura bandito senza remunerazione per il progettista. Avremmo potuto avere fior fiore di urbanisti cimentarsi nella rinascita urbanistica del centro di Anzio e invece abbiamo un progetto nato da un affidamento privo di trasparenza (senza bando e senza i termini di stand-still), affidato ad un professionista che nessuno conosce, e che è costato alla cittadinanza quasi 100.000 euro. Pertanto, approvare questo Piano particolareggiato è immorale, non solo perché si avallerebbe un’azione del tutto priva di legalità e trasparenza dell’Amministrazione locale, ma influirebbe irrimediabilmente sul futuro urbanistico della città, da cui consegue uno sviluppo turistico, economico e sociale. Ma soprattutto influirebbe sulla città che vogliamo lasciare ai nostri figli“.