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Biogas, per la seconda centrale si decide il 17 ottobre. I Comitati cittadini: “Negato il tempo per opporci”

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la Regione ci ripensa

Prima un rinvio. Ora un anticipo. In mezzo la rabbia dei Comitati e la paura dei cittadini che lo spettro della doppia biogas a Sacida/Padiglione torni più forte di prima. La nuova documentazione, assoggettata alla Valutazione di impatto ambientale, presentata in Regione dalla ditta proponente – Green Future – per la costruzione di un impianto  da circa 90 mila tonnellateper il trattamento rifiuti con produzione di biometano, verrà infatti discussa a breve, il 17 ottobre. Improrogabilmente come si legge nella nota firmata dal Responsabile del procedimento in Regione che ha deciso di accogliere le richieste del privato circa il ri-anticipo della riunione. Ci saranno quindi solo quindici giorni di tempo per i Comitati no biogas e per il Comune di Anzio per prendere visione dei nuovi documenti e presentare le proprie osservazioni. “Questo è un attacco a tutti noi, al nostro diritto di partecipazione nelle scelte che verranno prese sul nostro territorio, nel nostro Comune, nelle nostre vite quotidiane – scrive in una dura nota Anzio No biogas – Ci viene negato il tempo giusto per opporci, è inammissibile“. La data della Conferenza dei servizi, che sarà decisiva ai fini dell’iter relativo alla costruzione della centrale a Padiglione, era stata posticipata al 21 novembre proprio su richiesta dei Comitati e del Comune che avevano chiesto più tempo per esaminare le carte. In un primo momento la Regione aveva accolto l’istanza, ma ieri è tornata sui suoi passi ed ha stabilito che l’incontro ci sarà il 17 ottobre. “Riteniamo questa decisione un grave attacco alla democrazia partecipata e con i cittadini di Anzio e i residenti del quartiere Sacida ci comporteremo di conseguenza – aggiunge Alternativa sostenibile All’arroganza dei poteri forti risponderemo con la fermezza di chi non accetterà mai un ulteriore impianto con i suoi impatti ed inquinanti previsto a 350 mt. da una scuola elementare. Se ne facciano una ragione“.