Il Comune di Anzio ha dato il via a due nuovi progetti.
Il primo, il progetto “Giovani al servizio degli anziani – 2.0” ha come obiettivo quello di favorire l’inclusione sociale degli anziani che vivono in condizioni di solitudine. Si tratta della continuazione di un progetto in essere, che prevede l’inserimento attivo dei giovani a favore degli anziani del territorio del Comune di Anzio per sviluppare e rafforzare, attraverso l’impegno solidaristico dei partecipanti al progetto, il senso del valore e della coesione sociale ed offrire agli anziani in difficoltà uno sportello di ascolto dedicato per il coordinamento di assistenza leggera.
Partirà, inoltre, lo “Sportello sociale terza età e cittadinanza: nessuno escluso!” formulato con l’intento di promuovere la cultura del sociale è orientato al miglioramento delle opportunità di accesso dei cittadini alle informazioni su diritti, servizi e risorse del territorio; è uno degli obiettivi centrali dell’attuale sistema integrato di interventi e servizi sociali così come definito dall’attuale sistema normativo (a partire dalla L. 328 del 2000). Tra le finalità anche quella di mettere in rete tutti gli stakeholder territoriali che a diverso titolo possono favorire percorsi di inclusione sociale. Per fare questo è ancora una volta essenziale l’elemento dell’informazione: i cittadini devono essere messi in grado di sapere quali sono le risorse pubbliche, private, del terzo settore e come è possibile accedervi.
“Attraverso una formazione generale e specifica fornita ai volontari – sottolinea Roberta Cafà – si potrà coniugare la forte valenza educativa del servizio civile all’opportunità di fornire, attraverso uno sportello di ascolto, un’assistenza viva all’anziano che per varie limitazioni non può fruire direttamente dei servizi offerti sul territorio. In tale ambito l’obiettivo è di garantire prestazioni contraddistinte da qualità e competenza, per rispondere ai bisogni dei suoi utenti, dalle quali trarranno beneficio anche i familiari oltre agli utenti ed il personale cercando di migliorare costantemente l’offerta di servizi. E’ proprio in quest’ottica che si legge la volontà di inserire i giovani volontari civili nella sfera di attività riguardo al settore della “terza età”. L’attuazione del progetto permetterà di fornire ai ragazzi conoscenze utilizzabili in un ambito lavorativo più ampio, ma anche la capacità di sapersi relazionare con persone anziane e bisognose di cura ed assistenza, maturando sia da un punto di vista personale che professionale con una crescita anche in termini di responsabilità”.
I volontari saranno selezionati secondo quanto stabilito dal Decreto n. 173 dell’11 giugno 2009 del Capo dell’Ufficio nazionale per il servizio civile, ed in base ad una valutazione profilo psico-attitudinale in merito alla motivazione ed alla disponibilità a prestare le mansioni previste dal progetto. Nel corso dei 12 mesi è previsto un ciclo di formazione di 150 ore tra materie generali (inerenti il servizio civile stesso) e specifiche (relativamente alle attività previste) ed al termine del servizio sarà possibile ottenere un’attestazione nota come bilancio delle competenze.
“Chi sceglie di intraprendere questo percorso sceglie di valorizzare le proprie qualità e di formare nuove competenze da spendere nella propria vita professionale, oltre che di contribuire alla formazione di cittadino consapevole, attento, coinvolto alla costruzione del bene comune ed impegnato in maniera solidale ed efficace ai bisogni delle persone e del territorio. Ecco la scommessa per una generazione concreta e più consapevole” conclude Roberta Cafà.