Fermata da un agente della Municipale l’autovettura del Movimento 5 Stelle che stava pubblicizzando con un megafono il comizio di domani della senatrice Paola Taverna e del deputato Roberta Lombardi. Il vigile urbano è intervenuto su segnalazione di due candidati al consiglio comunale che hanno chiesto di fermare la macchina ritenendo che la pubblicità elettorale con il megafono fosse irregolare. Gli attivisti del movimento hanno immediatamente avvertito il candidato sindaco Angelo Casto che, ascoltati il commissario prefettizio Raffaela Moscarella e il dirigente della polizia municipale Antonio Arancio, ha avuto assicurazione che quel tipo di pubblicità elettorale fosse regolare. “Pur sapendo che era assolutamente regolare – spiega Angelo Casto – ho voluto interpellarli per un eccesso di scrupolo”. Pertanto la macchina ha ripreso a percorrere le vie cittadine e a pubblicizzare i comizi di Taverna e Lombardi. Nelle stesse ore una volante del commissariato di Anzio è stata fermata in Piazza Garibaldi da alcuni cittadini che lamentavano il volume troppo alto dell’altoparlante dell’auto del Movimento 5 Stelle.
“Dispiace per la gaffe di alcuni avversari politici del M5S – spiega Casto – che maldestramente si sono rivolti alla polizia municipale per fermare l’autovettura di alcuni attivisti del M5S di Nettuno che, in perfetta applicazione della legge sulla pubblicità elettorale fonica, stavano annunciando i comizi prossimi a Nettuno di alcuni parlamentari del movimento. Sebbene sia comprensibile il nervosismo politico della vecchia politica per via del fatto che i consensi per il M5S sono in grande ascesa e che ormai il rischio ballottaggio è sempre più vicino; non è comunque corretto – continua – che ragazzi del nostro movimento vengano fermati dicendo loro di non poter pubblicizzare con il megafono i nostri comizi. In una città che pullula di vele elettorali del tutto illegali e manifesti selvaggi, il problema è il megafono del movimento 5 Stelle. Sono molto sconfortato del comportamento di alcuni avversari politici – conclude Casto – ma non tanto per il clima di antagonismo spinto che pure ci sta, ma quanto per il fatto che ci siano esponenti legati alla vecchia politica che per la loro esperienza dovrebbero meglio conoscere leggi, direttive e regolamenti”.
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