Dopo gli strascichi dell’ultimo consiglio comunale straordinario convocato sul raid al gazebo dei volontari di “Salviamo la pineta”, aggrediti durante un sit-in pacifico il 1 maggio, a cercare di smorzare il vespaio di polemiche che si è addensato sulla vicenda che vede protagonista uno degli ultimi parchi verdi di Anzio, sono i gestori del chiosco bar situato di fronte alla pineta. Tre ragazzi, Alessandro, Massimo e Micaela, che in queste ore hanno scritto una nota, prendendo le distanze dalla violenza, ma spiegando la loro posizione. E raccontando di quanto stanno facendo per salvare, nel loro piccolo, la pineta di Lido dei Pini. “In questo ultimo periodo abbiamo assistito a diversi episodi avvenuti nei pressi del bar che lo hanno coinvolto direttamente o indirettamente, fino all’ultimo episodio che ha suscitato molto più rumore di tutti i precedenti e sul quale abbiamo potuto leggere diversi articoli. Prendendo le distanze da qualsiasi atto di violenza fisica e o verbale, vorremmo raccontare la nostra, tre ragazzi che nella pineta ci sono cresciuti, quando la pineta era ancora una pineta, con i pini, le pigne, gli aghi di pino, le scorribande dei ragazzi, i salti, i calci in culo, le giostre, il chiosco bar”. Quel chiosco bar, proseguono i gestori dell’attività “al quale andiamo ad alzare le saracinesche presto, ogni mattina, per onorare un impegno ma molto più per realizzare un sogno. Il sogno di far rivivere e tornare a vivere quella pineta come è rimasta nei più bei ricordi che conservano nel cuore, partendo proprio da quelle saracinesche alzate con la fatica e col sorriso”. E poiché il sogno di salvare la pineta è comune anche alle associazioni e alle forze politiche, i neo titolari concludono la nota invitando “chiunque condivida con noi questo sogno, a sedersi attorno a un tavolo del chiosco bar, davanti a un buon caffè per contarci e cominciare, insieme, a realizzare il nostro sogno”.
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