Home Cronaca Studenti della “Emanuela Loi” in protesta: “Cadiamo a pezzi”

Studenti della “Emanuela Loi” in protesta: “Cadiamo a pezzi”

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Lo scorso venerdì, 15 dicembre, alcune classi dell’Istituto tecnico statale economico turistico e tecnologico “Emanuela Loi” di Nettuno hanno deciso di non entrare a fare lezione e di fare una protesta fuori ai cancelli, appendendo striscioni con sopra scritto “Cadiamo a pezzi” e urlando a gran voce di essere ascoltati. Secondo le loro segnalazioni, infatti, alcune aree del liceo non sembrerebbero essere agibili. I pavimenti sono rialzati, in alcune classi i muri presentano dei buchi e dei chiodi arrugginiti che fuoriescono dalle pareti. Per non parlare dei bagni che in alcuni casi sono guasti e presentano pareti rovinate e sui pavimenti cadono pezzi di cartongesso. “Siamo veramente stanchi di questa situazione – hanno dichiarato al nostro giornale gli studenti scioperanti – quest’anno facciamo il quinto anno e, dal primo anno, non riusciamo a girare tranquillamente nei corridoi perché sono inagibili. I professori e i vicepresidi ci costringono a svolgere la ricreazione all’interno delle nostre aule, senza mai rassicurarci su un eventuale inizio dei lavori. È inaccettabile andare a scuola in queste condizioni“.
A distanza di una settimana dalla protesta, la situazione non sembrerebbe essere cambiata di una virgola. Anzi, al loro rientro dal fine settimana hanno trovato le aule fredde per via dei riscaldamenti che non sono stati accesi. “Oltre al danno anche la beffa – hanno continuato a spiegare i ragazzi – siamo a dicembre inoltrato e i riscaldamenti ancora non sono stati accesi. Non sappiamo se per via di un guasto o per altro, ma sta di fatto che sono due mesi che, in classe, rimaniamo con i giubbotti o ci portiamo le coperte da casa per non congelarci“. E quando cercano un dialogo con i vicepresidi, ricevono sempre la stessa risposta: “Vediamo quello che riusciamo a fare“.

Speriamo che tutto si risolva il prima possibile – hanno concluso gli alunni – ma dopo cinque anni in cui ci siamo sentiti dire che non possiamo fare ricreazione fuori o che non possiamo stare troppo fuori alle aule perché i pavimenti sono poco sicuri, ci crediamo veramente poco ormai“.

L’articolo completo è stato pubblicato sul nuovo numero de “Il Granchio“, da domani 23 dicembre in tutte le edicole di Anzio e Nettuno.