L’ultimo saluto a Castore Marigliani, le parole di padre Francesco Trani
Nel pomeriggio in tanti hanno voluto dare l’ultimo saluto a Castore Marigliani, sindaco di Anzio dal 1952 al 1968, venuto a mancare all’età di 94 anni. Una figura di spicco nella recente storia anziate, rappresentata dal sindaco Luciano Bruschini e dal gonfalone della città listato al lutto. Presenti alla cerimonia religiosa anche altri ex sindaci: Candido De Angelis, Arrigo Cecchini, Piero Marigliani, Giorgio Pasetto e Luciano Mingiacchi. Per la Giunta comunale erano presenti gli assessori Zucchini e Sebastiano Attoni.
Nell’omelia padre Francesco Trani, parroco della parrocchia dei Santi Pio e Antonio, dove è stato celebrato il funerale, ha voluto evidenziare in Castore Marigliani l’uomo di fede sempre vicino alla Chiesa, partecipe di tutte le attività della parrocchia, con un legame particolare per l’eucarestia, ed anche legato alle istituzioni, considerato il suo ruolo di sindaco di Anzio per sedici anni nell’immediato dopoguerra.
“L’impegno e la perseveranza che ha messo in questo ruolo – ha detto il celebrante – ne fa una figura di spicco per la nostra collettività; un uomo che ha saputo lavorare alla ricostruzione della propria città dopo i dolori della guerra. Il suo impegno la sua perseveranza debbono essere un esempio per i giovani”.
Quindi padre Francesco ha voluto legare il nome di Marigliani a quello di padre Vincenzo Venditti, storico parroco di Anzio sempre in quegli anni duri e difficili. “Due figure di grande spessore – ha detto padre Trani – che nella storia di Anzio a mio avviso sono strettamente legate; non si poteva non collegare in quegli anni Castore a padre Vincenzo e padre Vincenzo a Castore“.
Padre Francesco ha chiuso l’omelia facendo riferimento al concetto di onestà con il quale spesso si confrontava Castore Marigliani. “È un termine che non deve essere ad appannaggio di nessuno, ma deve essere presente in tutti noi come lo era in Castore” ha scandito rivolto a tutti, soprattutto ai tanti politici presenti.
