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Sgombero famiglie di Corso Italia 36B, il sindaco di Anzio chiede l’intervento del Prefetto

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Il sindaco di Anzio Aurelio Lo Fazio ha chiesto al prefetto di Roma di affrontare la questione relativa allo sgombero del 14 famiglie dalla palazzina di Corso Italia 36 B in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Lo ha comunicato ad una delegazione di cittadini ricevuta questa mattina in Comune. Pur ribadendo che l’amministrazione comunale non può che prendere atto delle decisioni delle autorità giudiziaria, Lo Fazio ha assicurato che i servizi sociali sono da tempo al lavoro per garantire un’adeguata assistenza alle fragilità. Il problema è che al momento le soluzioni alloggiative temporanee reperite non sono idonee a soddisfare la tutela dei bambini in età scolare e dei soggetti con disabilità accertata. Per questo motivo il sindaco di Anzio ha chiesto l’intervento del prefetto. Su questa decisione arriva la presa di posizione di Rifondazione comunista che sostiene la battaglia dei cittadini. “Siamo contenti che il sindaco sia arrivato a questa decisione – si legge in una nota di Rifondazione – e confidiamo che una soluzione di buon senso potrà essere trovata, ricordiamo però che la questione della casa non si può affrontare tutelando esclusivamente gli interessi dei costruttori e dei proprietari privati, ma è una questione sociale essenziale, che dovrebbe vedere attive le istituzioni. Bisognerebbe tutelare innanzitutto gli interessi pubblici, con una politica abitativa moderna che veda insieme il rilancio dell’edilizia popolare, la tutela del tessuto sociale e comunitario, la difesa del verde del territorio. Tale processo – prosegue Rifondazione – deve vedere protagonisti i cittadini stessi in un processo di auto emancipazione, contro le strumentalizzazioni di chi usa il bisogno a scopi clientelari, come ha fatto la destra ad Anzio in tanti anni o facendo appello ad una asettica legalità senza giustizia sociale, strizzando gli occhi agli interessi dei proprietari e mostrando indifferenza per chi vive il disagio abitativo”.