Ancora disagi al pronto soccorso dell’ospedale “Riuniti“ dell’ospedale di Anzio. Alcuni giorni fa una signora che si era recata al pronto soccorso per essere visitata, ha rivelato che ad un certo punto non era disponibile una sedia a rotelle sulla quale avrebbe dovuto essere spostata; tanto è vero che è stata poi aiutata da un medico che l’ha presa sotto braccio accompagnandola nello spostamento. Insomma, dopo le barelle, al “Riuniti” mancano anche le sedie a rotelle.
“Quello che sta accadendo all’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno è desolante – insorge Emanuela Droghei, consigliere regionale del PD e componente della commissione sanità -. A distanza di mesi dalle nostre prime denunce, la situazione è tragicamente peggiorata. Sedie a rotelle introvabili, personale sanitario costretto a supplire con umanità a un sistema che li ha abbandonati. Un cittadino che arriva al pronto soccorso con gravi difficoltà motorie – prosegue Droghei – non può sentirsi rispondere che non ci sono sedie a rotelle disponibili. Non è accettabile che un medico debba accompagnare a braccio una paziente perché la struttura è sprovvista dei presidi minimi. Qui il problema non è la mancanza di fondi: è l’assenza di una direzione politica che affronti seriamente le emergenze, che programmi, che sappia tutelare il diritto alla salute. Nel racconto emerge anche la presenza di un senzatetto stabilmente all’interno della sala d’attesa del pronto soccorso, ignorato da tutti: Una fotografia impietosa – aggiunge la consigliera Dem – di un sistema sanitario regionale che non funziona, dove le fragilità si moltiplicano e nessuno che dia risposte. Non saranno le passerelle o i comunicati trionfanti a restituire dignità ai pazienti e a chi li cura”.
