In un comunicato stampa la Asl Roma 6 riferisce che è stata eseguita con successo una partoanalgesia
presso il nuovo punto nascita dell’ospedale “Colombo” di Velletri. Il parto, avvenuto nella giornata di ieri, ha coinvolto una primipara che ha affrontato 14 ore di travaglio senza dolore, con il supporto del team dedicato. Quindi il parto andato a buon fine, con la nascita di un bimbo.
La stessa azienda riporta quindi un dato piuttosto interessante e allarmante: “dall’apertura del servizio (il 7 febbraio ndr.) – si legge nella nota aziendale – il Punto Nascita di Velletri ha già registrato sette nuovi nati, di cui quattro parti cesarei e due spontanei”. Insomma, sette nati in venti giorni. Un dato negativo tanto da spingere l’azienda ad organizzare addirittura un open day “dedicato alle donne prossime al parto – spiega la Asl – che ha visto una grande partecipazione, con oltre 30-40 donne presenti. Un secondo incontro è già programmato per l’8 marzo, a conferma della volontà dell’Azienda di consolidare il dialogo con la popolazione e promuovere la consapevolezza sulle opzioni disponibili per il parto”.
Insomma, la Asl Roma 6 va a caccia di partorienti per il punto nascita di Velletri. Le poche nascite in venti giorni in realtà non sorprendono. L’avevamo scritto che il punto nascita di Velletri era baricentrico solo a Velletri e non teneva conto delle reali esigenze del territorio dell’Asl Roma 6. Un’operazione politico-campanilistica, lo ribadiamo, che ha gravemente penalizzato il territorio del litorale della Roma 6 dove in origine era previsto il secondo punto nascita – oltre quello del Noc di Ariccia – al “Riuniti“ di Anzio a copertura di un territorio popoloso come quello che comprende anche i comuni di Nettuno, Ardea e Pomezia. Quattro città che contano 220.000 abitanti e rappresentano il 39,4% di tutta la popolazione della Asl Roma 6. Eppure si è preferito tagliare Anzio per aprire il secondo punto nascita aziendale a Velletri, ad appena 15 km dal punto nascita di Ariccia. Forse le cose miglioreranno, ma il dato negativo delle nascite è un segnale che non sorprende. Ed è il risultato della politica paesana che prevale sugli interessi della collettività.
