Home Cronaca Ammanco nell’incasso dei parcometri a Nettuno: spariti 120 mila euro

Ammanco nell’incasso dei parcometri a Nettuno: spariti 120 mila euro

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È di 120 mila euro l’ammanco negli incassi dei parcometri accertato dal comune di Nettuno negli ultimi due anni. Tanto da spingere il Comune stesso a sporgere denuncia contro ignoti presso la Guardia di finanza. L’accertamento dell’ammanco è partito dal controllo avviato dal Comune dopo la segnalazione di alcune anomalie da parte della Corte dei Conti. I successivi accertamenti da parte dell’area economico- finanziaria del Comune hanno consentito di accertare che dagli incassi mancavano ben 120 mila euro.
Occorre spiegare che sistema di ritiro e conteggio del denaro è svolto da due società: una ritira quotidianamente, anche in più passaggi, i singoli sacchetti degli incassi dei parchimetri e poi li consegna ad una seconda società che provvede invece al conteggio degli incassi e al loro versamento presso la Tesoreria del Comune. È proprio in questo passaggio, come ha accertato il Comune, che si è verificato il problema: in buona sostanza, se la prima ditta ritirava dieci sacchetti con il danaro contante pagato dagli automobilisti per parcheggiare, nel passaggio successivo consegnava nove sacchetti, dunque uno in meno, all’altra società incaricata di eseguire il conteggio del denaro. “Abbiamo potuto verificare – spiega il sindaco Nicola Burriniche questa anomalia in passato si verificava una volta ogni tanto; negli ultimi mesi era diventata, purtroppo, sistematica. I nostri controlli sono stati eseguiti a partire dalla fine del 2023 fino ad oggi, ma è chiaro che torneremo indietro di almeno altri due anni per capire se ci sono stati altri ammanchi”. La possibilità di accertare è stata possibile incrociando attentamente le centinaia di report quotidiani dei parchimetri con il danaro conteggiato e poi versato alla tesoreria comunale. La società che aveva in carico di conteggiare il danaro ha concordato un piano di rientro dell’ammanco dei 120 mila euro. In base alla denuncia presentata negli uffici della Guardia di Finanza di Nettuno dalla dirigente dell’area economico finanziaria, l’inchiesta va, ovviamente, avanti per capire quanti dipendenti infedeli siano coinvolti in questa brutta storia. Si ipotizza il reato di peculato: i dipendenti della società incaricata di consegnare il denaro sono agenti contabili che lavorano, anche se indirettamente, per conto di una pubblica amministrazione.