Sulla chiusura del punto nascita al “Riuniti“ di Anzio, i sindaci di Anzio e Nettuno, Aurelio Lo Fazio e Nicola Burrini, hanno incontrato il presidente della regione Francesco Rocca intervenuto alla inaugurazione del punto nascita dell’ospedale di Velletri. “Difendiamo la sanità pubblica e ho detto a Rocca che non indietreggeremo di un millimetro”, ha detto Lo Fazio. “Rocca e l’assessore Righini si sono impegnati a non depotenziare il nosocomio – ha aggiunto -. Il punto nascita è solo la punta dell’iceberg, in quanto esistono una serie di criticità che la Regione e la Asl conoscono bene e che stanno portando alla paralisi dell’ospedale ‘Riuniti’ di Anzio-Nettuno. Per tali ragioni ho chiesto al presidente Rocca di intervenire immediatamente, ricevendo disponibilità al confronto che ho molto apprezzato. Non ne faccio una questione di campanile – continua -, ma la Regione Lazio e il presidente Rocca devono comprendere che l’ospedale Riuniti è la struttura del litorale sud di Roma che ha un bacino di 160.000 cittadini nei mesi invernali, mentre nella stagione estiva si raggiungono le 300.000 presenze. I servizi presenti sono inadeguati e toglierne altri è impensabile. È per tali ragioni che sulla sanità pubblica nel territorio di Anzio non indietreggerò di un millimetro”.
Queste nel dettaglio le segnalazioni:
1) va riaperto il punto nascita come era stato previsto dal piano integrato di attività e organizzazione della Asl Roma 6 e per il quale sono in corso dei lavori
2) va risolto il problema dell’ortopedia dove dal 2 marzo resterà un solo medico in servizio. Ciò significa che il Dea di I livello verrebbe automaticamente chiuso
3) è indispensabile il potenziamento del pronto soccorso (anche pediatrico) sia dal punto di vista del personale sia da quello strutturale
4) si registrano preoccupanti carenze relative ai medici al punto che da gennaio la ginecologia ha solo un medico strutturato che opera, (gli altri sono libero professionisti o non idonei alla chirurgia), così come la pediatria
5) c’è un solo medico per il day hospital di oncologia e quello di Anzio-Nettuno è l’unico day hospital sprovvisto di supporto psicologico dopo il trasferimento dell’unità in servizio all’ospedale dei Castelli
6) il day hospital di oncologia è riservato al trattamento solo di alcuni tumori e vede la sua attività ridursi progressivamente con gravissimo nocumento per i pazienti oncologici
7) le previsioni che autorizzano reparti di urologia, nefrologia e neuropsichiatria infantile sono state finora disattese
8 ) l’unità operativa di otorino non è più presente nella programmazione regionale
9) il numero dei radiologi è tale che il reparto, fondamentale per tutte le attività ospedaliere, può funzionare solo con il supporto a rotazione di medici dell’ospedale dei castelli e molte attività (mammografia, ecografia) sono ridotte al minimo con lunghe liste di attesa. Il numero limitato di radiologi incide anche sull’aumento dei tempi di attesa in pronto soccorso
10) va tenuto conto delle priorità relative ai lavori per le strutture come l’ampliamento del pronto soccorso, l’incremento dei posti letto, le opere necessarie per la cardiologia, la nefrologia e l’urologia, la riapertura della terapia intensiva.
11) la necessità di una reale “presa in carico” dei cittadini attraverso il funzionamento della medicina territoriale e la riduzione delle liste d’attesa
12) la valutazione congiunta per fare in modo che l’hospice pubblico possa essere ospitato nell’area dell’ex ospedale militare grazie all’intesa con Difesa servizi.
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