In piedi sulla banchina del porto di Anzio scuote la testa e guarda impietrito la sua imbarcazione completamente affondata. Maurizio Tinnirello, armatore e comandante della “Raffaella madre”, affondata ieri pomeriggio, è sconsolato. “È accaduto tutto all’improvviso – racconta – eravamo usciti la notte per una battuta di pesca e siamo rientrati al mattino. Abbiamo ormeggiato regolarmente e scaricato il pescato. La barca è stata assolutamente in linea durante tutta la giornata, poi nel primo pomeriggio ci hanno avvertito che stava imbarcando d’acqua. Abbiamo cercato di intervenire, ma non c’è stato niente da fare“. L’imbarcazione si è prima inclinata sul fianco destro e poi è affondata. L’area dell’affondamento è stata perimetrata con dei galleggianti per evitare la dispersione dei 700 litri di gasolio che erano nel serbatoio. Solo alcune settimane fa il motopeschereccio aveva avuto il nullaosta a tornare in mare dopo essere stata tre mesi in cantiere per una serie di lavori di ristrutturazione. Per accertare le cause dell’affondamento occorrerà attendere il suo recupero. “Riusciremo a sollevarla giovedì spiega ancora Tinnirello – e solo allora capiremo perché è affondata. Solo per recuperarla serviranno almeno diecimila euro, senza contare le spese di riparazione che dovremmo affrontare. Onestamente non so se converrà rimetterla in mare. Proprio non ci voleva. È stata una vera mazzata“.
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