È proprio il caso di dire che la regione Lazio gioca con i disabili e le loro famiglie. È incredibile l’evoluzione della vicenda legata alla chiusura della piattaforma EFamily che elabora i progetti che prevedono dei contributi di 700 euro a famiglie che in casa hanno un congiunto disabile. Ricordiamo che dallo scorso novembre il portale era stato chiuso, impedendo alle famiglie di rendicontare le spese affrontate in quei due mesi per ottenere il contributo, tra l’altro erogato con fondi dell’Unione Europea. Questo aveva comportato gravi disagi per nuclei familiari costretti a ad affrontare direttamente le spese per il sostegno del familiare disabile senza avere il rimborso. Nei giorni scorsi, sotto la pressione delle associazioni di famiglie disabili e del Partito democratico, la regione Lazio aveva riaperto il portale per consentire ai nuclei familiari di rendicontare le spese affrontate nei mesi di novembre e dicembre per poter avere l’assegno previsto dal progetto. E fin qui tutto bene. Ma l’aspetto più sconcertante è che negli stessi giorni la regione ha anche aperto per sole tre ore la piattaforma E-Family relativamente all’acquisizione di domande per l’assistenza per il 2025, stanziando solo 8 milioni di euro sul bilancio regionale in luogo dei 20 milioni che erano stati stanziati per il 2024. Questo ha comportato che solo 952 famiglie in tutta la regione Lazio siano riuscite in quelle tre ore a presentare domanda per ottenere il sostegno. E fuori dal contributo sono rimaste altre centinaia di disabili, considerato che le famiglie beneficiate nel 2024 erano state quasi quattromila. Una situazione assurda e incredibile che ha spinto il gruppo consigliare regionale del Partito democratico a fare ì pressione sulla regione Lazio per ripristinare legalità linearità nell’assegnazione dei contributi alle famiglie con disabile a carico. “Solo grazie ad una interrogazione del gruppo del Partito democratico in regione all’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Maselli – spiega Roberto Alicandri, presidente del consiglio comunale di Nettuno che aveva sollevato il problema nei giorni scorsi – è stato possibile non solo riaprire i termini per poter accedere ai contributi, ma anche costringere la giunta regionale e il presidente Rocca a stanziare la differenza di 12 milioni sul bilancio regionale. Contestualmente è stata condivisa la necessità di incrementare il fondo per il biennio 2026-2027. Questo – continua Alicandri – garantirà un sostegno adeguato a tutte le famiglie che ne hanno diritto. Si tratta di una vittoria per la tutela dei diritti delle persone più fragili. Nessuno deve essere lasciato indietro, questo il nostro impegno. E comunque sulla vicenda continueremo a vigilare”.