Le associazioni antimafia locali parlano di “sentenza storica“ rispetto alla decisione sulla incandidabilità di otto ex amministratori comunali di Anzio e Nettuno.“Le associazioni Rete NoBavaglio e Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno – si legge in una nota – accolgono con soddisfazione la sentenza del Tribunale di Velletri che ha dichiarato l’incandidabilità di otto ex amministratori comunali di Anzio e Nettuno, coinvolti indirettamente nell’inchiesta Tritone. Questo provvedimento, che segue lo scioglimento dei due consigli comunali per infiltrazioni mafiose, rappresenta un passo cruciale nella lotta contro la criminalità organizzata nelle istituzioni locali. La decisione del Tribunale prevede che gli ex amministratori non potranno candidarsi per due tornate elettorali consecutive, una misura necessaria per favorire il risanamento delle amministrazioni e ristabilire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.Sebbene la sentenza non attribuisca responsabilità penali agli ex amministratori, – continua la nota – evidenzia una chiara responsabilità politica: secondo il Tribunale, le figure coinvolte non hanno saputo prevenire il condizionamento delle amministrazioni da parte della criminalità organizzata. È fondamentale che la politica locale si dimostri impermeabile alle pressioni delle mafie. La decisione del Tribunale è un atto di giustizia che restituisce dignità ai cittadini di Anzio e Nettuno, troppo a lungo privati di una gestione trasparente e responsabile. Purtroppo, anche durante le ultime elezioni si sono registrati episodi opachi che non possiamo ignorare. La sentenza – scrivono Rete NoBavaglio e il Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno – rappresenta un segnale forte per il futuro della politica locale, invitando a una rigenerazione etica e a una maggiore vigilanza contro ogni forma di collusione”.
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