Presidio di protesta domani mattina, domenica 24 novembre, alle 11, davanti all’ospedale “Riuniti” di Anzio. Si tratta di una manifestazione spontanea organizzata da alcuni cittadini che protestano con l’Asl Roma e la regione Lazio per la chiusura del punto nascita che era previsto nel piano sanitario triennale 2021-2023, e poi sacrificato a favore dell’ospedale “Colombo” di Velletri. “La nostra presenza numerosa alla manifestazione – si legge in una nota – sarà un chiaro segnale che non tolleriamo la chiusura del reparto maternità. Oltre novanta persone hanno già risposto presente alla manifestazione. Chiediamo a tutti i cittadini di essere pronti a far sentire la propria voce per la riapertura del punto nascita di Anzio. Unisciti a noi e dimostriamo che la nostra comunità è unita. Chiudere un reparto maternità è chiudere un cuore. La salute non ha prezzo. Chiudere un punto nascite locale significa allontanare le cure da chi ne ha più bisogno. La chiusura del reparto – continua la nota – ha ripercussioni che vanno ben oltre la semplice perdita dell’assistenza più vicina. Non possiamo permettere che questo accada. Uniamoci per difendere il nostro ospedale e garantire a tutti il diritto alla salute. Riaprire il punto nascita all’ospedale di Anzio è fondamentale per garantire un servizio essenziale alla comunità. Un ospedale vicino, pronto ad accogliere nuove vite, è un diritto di tutti e la riapertura di questo servizio è vitale per garantire assistenza sanitaria di qualità alle future mamme e ai loro neonati. Ogni nascita è un miracolo. Riaprire il punto nascita significa permettere a molte famiglie di vivere questo momento speciale vicino a casa, con la serenità e la sicurezza che un ospedale locale può offrire. Il nostro sostegno – conclude il documento – è fondamentale per far sentire la voce della comunità e garantire un futuro migliore per tutti”.
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