La candidatura di Aurelio Lo Fazio era stata anticipata già in settimana, ma ora è arrivata l’ufficialità: sarà lui candidato sindaco per il Partito democratico sostenuto da Azione, Italia Viva, Un’Altra Città ed Io Amo Anzio. Un cartello che concorda anche su un programma amministrativo “che possa – si legge in una nota di presentazione – condurre Anzio alla svolta dopo 25 anni di illusioni e delusioni create dalle amministrazioni di destra e dall’onta dello scioglimento per condizionamento della criminalità organizzata”.
“Ripartiamo da qui – si legge ancora – dal senso e dall’orgoglio di appartenenza dei nostri concittadini, dal bello che ancora abbiamo, dalle potenzialità inespresse.
Anzio! Rinata dalle macerie del medio evo e della seconda guerra mondiale, capace di rinascere anche dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, ripartendo dalla certezza delle regole, dalle attività base quali pulizia, decoro, strade da sistemare, servizi essenziali, porto con concessione pubblica e dall’amore per la città che altri non hanno dimostrato.
Al programma attuabile nel breve periodo attraverso l’ordinaria e oculata amministrazione – continua la nota – aggiungiamo alcuni punti che si dovranno sviluppare nel medio e nel lungo riguardanti i servizi essenziali relativi alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti, a cultura e turismo.
Anzio Con Lo Fazio sindaco i cittadini di oggi avranno servizi degni di una realtà di quasi 60.000 abitanti e al contempo si getteranno le basi per quelli del futuro. Senza lasciare indietro nessuno e anzi coinvolgendo i residenti, rendendoli partecipi delle scelte dell’amministrazione e partecipando attraverso opportune modifiche allo statuto e iniziative di presenza dell’amministrazione nei quartieri.
La nostra alleanza – conclude il documento – è aperta al contributo di altre realtà civiche e farà di tutto per arrivare a un’intesa più ampia possibile.
È giusto ricordare che alcuni insigni uomini politici come De Gasperi e Gandhi hanno più volte rispettivamente ripetuto che “un politico pensa alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni” ovvero che “supplicare per un favore è barattare la propria libertà”. Saranno il riferimento costante della nostra azione amministrativa”.
