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Come l’introduzione di regolamenti e leggi ha influito sul mondo dei casinò nel corso del tempo

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Il mondo dei casinò ha origini antiche, tanto quanto l’uomo, soprattutto in relazione al gioco d’azzardo. Le attività ludiche di questo genere, come i dadi o alcuni giochi su una scacchiera, sono esistite da sempre ed è probabile che continuino a esistere. Lo scopo di queste attività è allietare i giocatori, aiutandoli a combattere la noia. 

Il gioco d’azzardo ha reso necessaria un’inevitabile regolamentazione da parte delle autorità, le quali cercano di tenere sotto controllo un fenomeno che altrimenti rischia di diffondersi eccessivamente e portare a conseguenze indesiderate.

In questo articolo, analizziamo rapidamente le leggi che hanno plasmato e cambiato il mondo dei casinò nel corso del tempo, portando con sé cambiamenti significativi. 

L’evoluzione del gioco d’azzardo in Italia

La storia del gioco d’azzardo è particolarmente complessa, soprattutto in Italia. Fino agli anni ‘90, i giochi legali erano costituiti dalle Lotterie di Stato, regolamentate e sotto stretta supervisione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato.

Il gioco d’azzardo nei locali pubblici e privati era vietato e inserito nella tabella dei giochi proibiti. In questa lista erano inclusi giochi oggi molto popolari, come il baccarat, il domino, il mercante in fiera, il ventuno (blackjack) e altri ancora.

La legge ha cambiato opinione in merito, aprendosi sempre più alla possibilità di giocare a questi giochi d’azzardo, sebbene in maniera graduale e controllata. 

Dal 1997, la legge ha stabilito che è possibile giocare ai giochi d’azzardo solamente nei punti vendita autorizzati e sulle navi da crociera, al di fuori delle 12 miglia nautiche oltre le acque territoriali. Questi luoghi dovevano disporre della licenza necessaria.

Dagli anni 2000 in poi, la legge ha legalizzato sempre più giochi, come le slot machine VLT dal 2000 al 2010 circa, giochi con scommessa a quota fissa (ippica reale e corse virtuali, corse automobilistiche, Totocalcio e così via), oltre ai giochi di abilità come il domino, il backgammon, la battaglia navale e, soprattutto, i giochi dove la fortuna non manca mai, come la roulette.

Nel corso del tempo, il fenomeno del gioco d’azzardo si è diffuso sempre più, crescendo notevolmente anche attraverso i canali online. È così che sono nati articoli di informazione, strategia e notizie come https://www.askgamblers.com/it/notizie-gambling/blog/come-fregare-le-slot-machine, dedicati a svelare trucchi delle slot machine, tattiche di raddoppio per giochi come il blackjack, e altri segreti che si condividono tra giocatori. 

A oggi, il gioco d’azzardo rappresenta circa il 4% del PIL dell’Italia, con un giro di affari che ammonta a diversi miliardi di euro ogni anno. Tuttavia, prima di arrivare ai giorni nostri, ci sono stati alcuni cambiamenti nelle leggi che hanno influito sul modo in cui il gioco d’azzardo si è sviluppato in Italia.

Dal 2010 in poi 

Alcuni dei più grandi cambiamenti si sono verificati dal 2010 in poi. 

Il primo intervento significativo in materia risale al 2012, con il decreto legge Balduzzi. Lo scopo era di limitare la diffusione di messaggi pubblicitari collegati al gioco d’azzardo. Questo valeva in particolare per i giochi con vincite in denaro e attraverso tutti i canali: televisivi, radiofonici, cinematografici (per minori) e così via. Viene incluso anche Internet, il che rappresenta un primo tentativo di regolamentazione del settore.

Nel 2014, arriva dall’Unione Europea una Raccomandazione, incentrata principalmente sul gioco d’azzardo online. Anche qui, il focus era sui messaggi pubblicitari, che dovevano per esempio riportare avvertenze e informazioni dettagliate sulla natura del gioco, insieme alle probabilità di vincita di ciascuno.

Nel 2016, un’altra legge rafforza i divieti relativi ai messaggi pubblicitari, prevedendo alcune eccezioni per quanto riguarda le tv a pagamento, come Sky (inclusi i canali Sky affini) e Mediaset Premium. Oltre a queste, ci sono state anche altre importanti eccezioni, per esempio i canali ufficiali della cultura (per il Lotto e le lotterie nazionali) e così via.

Nel 2017, una legge prevede che la RAI, in qualità di televisione di Stato, vietasse qualunque comunicazione legata al gioco d’azzardo.

Nel 2018, infine, arriviamo al decreto legge n° 78, convertito in legge il 9 agosto con il numero 96, introducendo il divieto assoluto di parlare, pubblicizzare o promuovere scommesse e gioco d’azzardo, sia in via diretta che indiretta. Da questo scenario, sono esclusi i giochi delle lotterie di Stato.

Nel 2019, tale legge viene accompagnata con alcune importanti eccezioni:

  • è possibile fare pubblicità a fine meramente informativo, descrittivo e identificativo dell’offerta di gioco legale;
  • si possono creare comparatori di quote per mostrare le quote dei bookmakers;
  • si possono esporre le vincite presso i punti vendita, ma in modo informativo e che non induca al gioco.

Dal 2019 vi è l’obbligo di presentare qualunque pubblicità per scopi meramente informativi, evitando di citare la possibilità di vincere o guadagnare denaro, oppure indurre alle attività di gioco in modo diretto o indiretto.

Questa modalità resta quella attuata nel 2024. Nei prossimi anni, potremmo assistere a dei cambiamenti. Per il momento, questa è la legge.