Una ragazza di 14 anni è stata colta da malore sulla spiaggia all’altezza del palazzo della Divina Provvidenza a Nettuno. Ed è stato difficile per i soccorritori raggiugere rapidamente quel punto a causa della chiusura di numerose discese a mare, privatizzate negli anni. Quando la giovane si è sentita male ed è svenuta, è scattato l’allarme. L’indicazione era precisa. Quando però gli operatori del servizio 118 sono arrivati con l’ambulanza su via Gramsci, si sono resi conto che in quel punto non c’era possibilità per scendere in spiaggia per prestare soccorso. Due le soluzioni, ma complicate: scendere con la lettiga lungo le scale del Belvedere, oppure passando con l’ambulanza attraverso il varco del porto turistico che, però, è chiuso.
A quel punto è stato necessario trovare una alternativa: solo grazie alla disponibilità dei condomini della palazzina del civico 83 di via Gramsci, è stato possibile prestare soccorso alla ragazza. I sanitari sono infatti scesi attraverso una stretta scala del palazzo fino all’arenile dove hanno stabilizzato la giovane, l’hanno imbracata su una sedia da regista, di quelle che vengono utilizzate anche sulle spiagge, trasportandola faticosamente lungo la ripida scalinata fino a via Gramsci da dove è poi stata trasferita in ambulanza all’ospedale “Riuniti” di Anzio. Con lei anche la mamma. “Sarebbe bastato che fosse stato aperto il varco al civico 93, quello che il comune aveva aperto per dieci giorni tre anni fa – spiega Vincenzo D’Errico, del Comitato dei 1000 che si batte per la riapertura dei varchi a mare – per consentire un intervento rapido al servizio 118. All’inizio della stagione avevamo chiesto al comune di Nettuno la riapertura di almeno uno dei varchi proprio per affrontare possibili situazioni di emergenza come quella verificatosi martedì, ma non siamo stati ascoltati”.
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