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Bonus mamme lavoratrici: cos’è e come richiederlo

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È stato finalmente sbloccato il cosiddetto bonus mamme, ovvero l’esonero contributivo, fino a 3mila euro, destinato alle donne lavoratrici che abbiano almeno 2 figli.

Il bonus è sperimentale, anche perché incide sul montante contributivo e quindi sulla futura pensione, e potrà arrivare al massimo a 250 euro al mese.
Requisiti: per ottenerlo è necessario avere almeno 2 figli a carico. Il primo paletto però è che almeno 1 figlio deve avere meno di 10 anni. L’agevolazione riguarda sia i dipendenti pubblici che quelli privati basta che abbiano un contratto a tempo indeterminato. Ne restano invece escluse le lavoratrici domestiche. Non sono invece previsti limiti legati all’Isee. Per le madri che invece abbiamo almeno 3 figli minorenni questa misura riguarderà anche il 2025 e il 2026.
Come riceverlo: è sufficiente comunicare al datore di lavoro la volontà di avvalersi di questo esonero contributivo, dichiarando il numero di figli e i loro codici fiscali.
Il bonus di gennaio verrà erogato nelle prossime buste paga, visto che il decreto è uscito dopo il pagamento dello stipendio.
Criticità: Purtroppo non è oro tutto quello che luccica, perché se da una parte, per quest’anno, si avranno più soldi in tasca, questa cifra, essendo una decontribuzione, renderà in futuro più basse le pensioni delle donne lavoratrici. Quindi il consiglio è quello di valutare bene, caso per caso, la convenienza di richiederlo e di non lasciarsi attirare dall’avere subito a disposizione questa cifra.

Roberto Alicandri,
Responsabile CAF