Home Cronaca Nettuno, al Cimitero americano ricordate le vittime dello sbarco alleato

Nettuno, al Cimitero americano ricordate le vittime dello sbarco alleato

294
0

Le celebrazioni dell’ 80º anniversario dello Sbarco anglo americano si sono concluse oggi con la cerimonia della deposizione delle corone di fiori al Cimitero monumentale americano di Nettuno dove sono sepolti i resti di circa 7800 soldati statunitensi caduti durante la campagna d’Italia, molti dei quali nei mesi successivi allo sbarco del 22 gennaio 1944. Presenti alla manifestazione l’ambasciatore americano a Roma Jack Markell, l’ambasciatore americano presso la Santa sede Joe Donnelly e l’ambasciatore britannico a Roma Edward Llewellyn. Per il governo italiano, anche quest’anno ha portato il saluto il sottosegretario agli esteri Matteo Perego di Cremnago. Presenti il commissario straordinario del Comune di Nettuno Antonio Reppucci e il viceprefetto Francesco Tarricone in rappresentanza della commissione straordinaria del Comune di Anzio. Hanno portato il saluto delle due città, entrambe le Medaglie d’oro al merito civile per le sofferenze patite durante il secondo conflitto mondiale. Quindi ha ricordato i momenti dello sbarco e il sacrificio di tanti soldati, l’ambasciatore Jack Markell. Apprezzato l’intervento del sottosegretario Matteo Perego di Cremnago. “Un sacrificio quello di questi ragazzi – ha detto il sottosegretario – che non si può dimenticare e che ha portato libertà e pace. Un evento che fu la prova generale per lo sbarco in Normandia del giugno dello stesso anno. Ottanta anni dopo abbiamo viva consapevolezza dell’esistenza di minacce oggettive sulla sicurezza internazionale che rendono difficile, articolata e imprevedibile la situazione geopolitica contemporanea. Questo – ha continuato – nonostante ci siano state conquiste preziose, come la pace, la stabilità, la salute, lo sviluppo che troppo spesso vengono date per scontate. Sono invece i privilegi da tutelare, custodire, consolidare e favorire ogni giorno. Dobbiamo prendere coscienza di com’erano l’Italia e l’Europa di allora travolte da una guerra sanguinosa e come sono oggi e anche i loro rapporti con gli USA. Non è stato vano il sangue versato dai fratelli in arme – ha concluso il sottosegretario – che in questi posti riposano dopo aver sacrificato per sempre la propria gioventù. Impegniamoci tutti ad onorare la memoria dei caduti e dispersi, commemorandone il sacrificio, il valore, i sorrisi, le emozioni, l’umanità, come le storie che ci sono state raccontate”. Durante la manifestazione due studentesse dell’istituto Terzo comprensivo, Fiorina e Keira, hanno raccontato la storia di una infermiera e di un sergente statunitensi: la prima morì quattro giorni dopo essere stata ferita da colpi di mortaio che si erano abbattuti su un ospedale militare allestito nella zona del poligono militare. L’altro soldato, di origine giapponese, morì invece a poche miglia dalla spiaggia di Anzio: l’imbarcazione sulla quale viaggiava, che trasportava armi e munizioni, toccò una mina, esplose e affondò con tutto l’equipaggio. Al termine degli interventi, la deposizione delle corone dei fiori sul sacrario che ricorda le vittime dello sbarco.