È da ottobre che, questa storia, sembrerebbe andare avanti. I surfisti locali, che tendono a frequentare gli spot del Lido delle Sirene, della Riviera Zanardelli, di Lavinio e dei Marinaretti e del Belvedere a Nettuno, sono vittime di furti da parte di ladri ancora ignoti, i quali sfondano i vetri e forzano i bagagliai per prendere portafogli, telefonini, computer e altri oggetti di valore. Soltanto dieci giorni fa due surfisti sono tornati a casa con la muta e grazie al passaggio di amici: ignoti gli avevano rubato il van che avevano parcheggiato sul lungomare dei Marinaretti, con all’interno documenti, danaro, una tavola da surf e una vela per kitesurf. Il modus operandi dei ladri, purtroppo, sembrerebbe essere sempre lo stesso: si appostano sui punti nei quali i surfisti si ritrovano e osservano dove lasciano le chiavi delle auto. Non potendo portarle in acqua, le nascondono magari sotto il parafango della macchina o in altri punti ritenuti in qualche modo sicuro. E quando sono in acqua i malviventi entrano in azione.
“È dall’inizio di ottobre che siamo tutti presi di mira e non passa giorno che, quando in mare ci sono surfisti, vengono compiuti questi furti – spiega Genesio Ludovisi, istruttore di surf al Tirrenino a Nettuno – Qualche giorno fa una ragazza che stava sulla tavola ha visto la propria autovettura spostarsi: gliel’avevano appena rubata”. La raccomandazione è quella di non lasciare dentro l’abitacolo borse, telefonini e computer che possono essere visti dai ladri. “Anche questa accortezza potrebbe non bastare – spiega Ludovisi – considerato che in alcuni casi sono state forzati i portelloni del bagagliaio da quale poi è stato rubato del materiale. Ad alcuni ragazzi che fanno surf sulla riviera Zanardelli, ho detto che possono lasciare i loro effetti personali presso la mia scuola di surf. Posso dare una mano, ma negli altri posti dove si verificano i furti il problema resta”.
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