Questa mattina è stato convalidato l’arresto delle tre persone coinvolte in questa inchiesta. Per quanto riguarda Vincenzo Capolei e la figlia, il legale ha chiesto l’istanza di messa alla prova e quindi il processo per direttissima per entrambi è stato spostato al prossimo febbraio, quando il loro avvocato cercherà di giocarsi le carte per difendere al meglio i suoi assistiti; ma in prospettiva la storia non si mette bene, perché la terza persona coinvolta nell’indagine, ossia la moglie di un dipendente di Acqualatina, anche lei arrestata per furto aggravato, ha patteggiato la pena ammettendo le proprie responsabilità. Per questo è stata condannata ad un anno e quattro mesi di reclusione con pagamento di 1000 euro di spese. Con il patteggiamento ha potuto beneficiare di uno sconto di pena che, per il furto aggravato, prevede il carcere da due a sei anni. La donna è stata comunque rimessa in libertà. Revocati gli arresti domiciliari anche a Capolei e alla figlia.
