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Omar Di Felice si racconta davanti agli alunni

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Lo sguardo curioso, semplice, diretto, l’aspetto gentile e l’amore per l’avventura, la voglia di portare tra i più giovani conoscenze e informazioni che scopre nei suoi lunghi viaggi solitari nei luoghi più remoti del mondo: Omar Di Felice, che tra Nettuno e Anzio è cresciuto e ha frequentato le scuole, ha incontrato gli studenti della Mario De Franceschi nella mattinata di venerdì 24 marzo.
Appassionato delle due ruote fin da quando era un ragazzino, grazie alle imprese di Marco Pantani, Omar ha cominciato a pedalare allora e non ha più smesso. Dopo una breve parentesi professionistica si è innamorato dell’ultraciclismo, una disciplina in cui ci si mette alla prova su distanze e percorsi estremi che lo vedono pedalare in ogni luogo del mondo: sotto i colori delle aurore boreali, nel deserto del Gobi, tra i ghiacci d’Islanda, in India, in Mongolia… “Da solo – come ha scritto lui stesso – nel cuore di madre natura.” È proprio guardando il mondo dalla sua bici che Omar ha capito sempre di più come la nostra Terra sia in pericolo, ed è questo che spiega agli alunni che incontra. L’Ultracycler, che ha iniziato la sua avventura nel 1995 tesserandosi con la Ciclistica Nettunese, dopo studi universitari in design ha continuato a restare in sella. Nell’incontro organizzato delle professoresse Di Palma e Pietrosanti, docenti dell’I. C. Nettuno 1 guidato dalla Preside Maria Cristina Di Toppa, Omar ha risposto alle tante curiosità degli studenti, sottolineando i problemi che il nostro pianeta vive, mettendo l’accento soprattutto sul problema dell’acqua e raccontando, anche attraverso una favola, come ognuno, per quanto piccolo, possa portare alla causa della crisi idrica il suo minuscolo ma fondamentale contributo. Un’iniziativa importante quella che la scuola ha offerto ai ragazzi e alle ragazze che hanno avuto l’opportunità di incontrare un vero campione di sport e di vita e di toccare con mano, attraverso le sue parole, le immagini e i racconti, problemi che si possono affrontare solo collaborando e ampliando il nostro orizzonte.