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Anzio, dietro l’agguato di via Monte Celio forse il controllo dello spaccio di droga sul territorio

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Il fallito agguato di ieri notte ad Anzio nei confronti del pregiudicato cileno di 35 anni, riconduce con tutta probabilità ad una vera e propria guerra per il controllo dello spaccio di stupefacenti nella zona di Anzio e Nettuno. L’agguato è scattato la scorsa notte, intorno alle 2, quadro due killer a bordo del maxi scooter hanno esploso cinque colpi di pistola 7,65 contro il Suv sul quale viaggiava l’uomo che era insieme alla moglie, ai figli di 2 e 3 anni, la madre ed una giovane amica che è rimasta lcievemente ferita di striscio alla fronte. L’agguato è stato teso in via Monte Celio nella zona di Anzio Colonia. Il maxi scooter ha affiancato il SUV e sono partiti cinque colpi di pistola che hanno raggiunto la macchina in più punti. A parte la ragazza, nessun altro è rimasto ferito, ma grande è stato lo shock.
Le indagini sono affidate agli uomini del commissariato di polizia di Anzio che hanno ascoltato il pregiudicato cileno e cercato di ricostruire le sue frequentazioni. Con tutta probabilità il grave episodio si inquadra in una guerra per il controllo dello spaccio di droga sul territorio di Anzio e Nettuno. In questo momento la ‘ndrina calabrese, specializzata nello spaccio, è infatti alle prese con l’indagine dell’operazione “Tritone“ della Direzione distrettuale antimafia. Per questo non è escluso che la criminalità cilena, molto forte nella zona di Ostia, voglia in questo momento estendere il controllo del mercato della droga anche al litorale a sud della Capitale. La madre del pregiudicato cileno era rimasta coinvolta nel blitz della polizia presso la centrale di spaccio di Corso Italia ad Anzio. In quell’occasione la donna, alla quale avevano sequestrato della droga, in particolare crack, si era assunta la responsabilità, tenendo fuori in qualche modo il figlio che ieri notte era l’obiettivo del comando.