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“La giunta non può deliberare”, l’avvertimento di Alicandri

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La giunta comunale nettunese è attualmente impossibilitata a deliberare. Sono infatti diventate effettive le dimissioni dell’ormai ex assessore Maddalena Noce, per cui manca la parità di genere all’interno dei componenti. La situazione diverrà ancora più complicata tra meno di due settimane, quando saranno passati i venti giorni previsti per legge dall’addio di Camilla Ludovisi: da quel momento non basterà trovare un elemento – obbligatoriamente di sesso femminile – da aggiungere, ma ne serviranno due.

A sottolineare la problematica è il capogruppo in consiglio del Partito Democratico Roberto Alicandri, che ha anche segnalato la cosa alla Prefettura: “Nella giornata di oggi ho inviato una comunicazione, mediante pec, al Prefetto e per conoscenza alla Segreteria generale del comune di Nettuno, facendo presente che in data odierna, essendo trascorsi 20 giorni dalle dimissioni dell’ex assessora comunale Maddalena Noce, la giunta comunale di Nettuno non rispetta più la legge 56/2014 con particolare riferimento all’art. 1 comma 137: “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico”, con tutte le conseguenze che ne possono susseguire per legge”.

Questo perché attualmente la percentuale di rappresentanza femminile all’interno della giunta sarebbe del 33% – continua il consigliere – inoltre a seguito delle dimissioni anche della assessora comunale Camilla Ludovisi, che diventeranno effettive il 27 di questo mese, essendo state comunicate il 7 marzo., tale quota scenderà addirittura al 17%. Quindi da oggi tutti gli atti che la giunta di Nettuno andrà a deliberare rischiano di essere illegittimi e comunque annullabili. Insomma si certifica la totale immobilità di un comune per volontà di chi, contro tutto e contro tutti, non vuole lasciare la mano. Dispiace che il sindaco non stia bene fisicamente, ed anzi a lui vanno i miei più sinceri auguri di pronta guarigione, ma, dal punto di vista politico, non sarà certo mandando una lettera deamicisiana ai consiglieri comunali di maggioranza che egli troverà la soluzione agli irrisolvibili problemi di questa consiliatura.

La maggioranza di centrodestra infatti ora perde anche l’altro strumento di governo della città: la giunta, dopo aver perso quello principale: il consiglio comunale – conclude Alicandri – eppure resta asserragliata nel fortino facendo finta che nulla sia successo. La città guarda sbigottita al palazzo comunale, ma evidentemente a certa politica questo sembra non interessare“.