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Nettuno, col nuovo appalto rifiuti dieci posti di lavoro in meno

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In attesa di firmare il nuovo contratto con il Comune di Nettuno, che sancirà ufficialmente il via del nuovo appalto, la Tekneko continua il suo lavoro di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Lo fa dalla sua nuova sede di via Santa Maria Goretti, in cui si è trasferita all’inizio del mese di aprile dopo aver lasciato lo spazio che ha occupato fino allo scorso mese in via D’Andrea. Presso la nuova sede è stato allestito anche il centro di raccolta dei rifiuti ingombranti, che tornerà attivo non appena cesseranno le limitazioni dovute al Covid-19. Mentre i nuovi spazi saranno la soluzione definitiva per uffici e rimessa automezzi, la raccolta dei rifiuti ingombranti si sposterà poi successivamente in via dei Caprioli, presso il centro che la Tekneko dovrà, secondo contratto, allestire sul terreno messo a disposizione dall’amministrazione comunale, con i lavori che dovrebbero iniziare dopo la stipula effettiva del contratto e durare all’incirca un anno.

Quella del centro raccolta non è l’unica clausola presente nel nuovo bando, per la cui firma si attende l’ok dalla Città Metropolitana, resposabile dell’affidamento dell’appalto. La differenza più grande rispetto all’attuale situazione sarà la manutenzione del verde pubblico, non più inserita tra i doveri della ditta. Il bando messo in piedi dalla vecchia amministrazione a 5 Stelle e dai pentastellati affidato per la sua stesura alla società Erica non prevede infatti questo servizio e su questa base sono state fatte le offerte economiche dalle ditte che hanno partecipato alla gara. Con una parte tutto sommato significativa tolta dagli oneri della ditta arriverà quindi, come conseguenza, un taglio del personale, di circa dieci unità. “Non è certo stata una nostra scelta – spiega Edoardo Addari, responsabile della gestione dei servizi nettunesi per la Tekneko – il bando non prevede più quel servizio e, tagliandolo, ha un limite più basso di personale da dover utilizzare. Noi abbiamo partecipato a un bando con determinate caratteristiche, che richiedeva determinati servizi e in base a questi abbiamo strutturato la nostra offerta, così come gli altri partecipanti. Fino a oggi la cura del verde pubblico è un nostro compito, perché stiamo lavorando ancora con ciò che richiedeva il vecchio appalto; non appena si passerà al nuovo non lo sarà più“.

Il costo per le casse comunali, ovviamente, sarà più basso, ma resta il problema di chi dovrà, appena si passerà al nuovo appalto, effettuare questo servizio. Le strade percorribili non sono molte. La prima è quella di affidare l’impegno alla Poseidon, la società partecipata del Comune, andando ad aggiungerlo ai compiti di cui già si occupa; resta da vedere, però, se ci sarà l’opportunità di aumentare il numero di occupati assumendone di nuovi visti i nuovi servizi da espletare. La seconda è quella di fare un nuovo bando ad hoc e affidare a una ditta soltanto questo servizio, scorporato dagli altri, ovviamente con il relativo costo a carico delle casse comunali, senza la certezza che il tutto rappresenti un risparmio rispetto alla scelta, ormai impossibile, di inserire il tutto nell’appalto per la gestione dei rifiuti.

L’unica certezza per il momento, purtroppo, è che alla firma del nuovo appalto per la gestione dei rifiuti una decina di operatori perderanno da un giorno all’altro il proprio lavoro, senza alcuna sicurezza che poi, a prescindere da quale strada verrà intrapresa, torneranno ad averlo in un secondo momento.