Arriveranno domani mattina al centro di accoglienza di via Sele a Nettuno i 50 migranti richiedenti asilo che saranno spostati dal centro di accoglienza Casilino a Roma, dove nelle ultime ore è stato registrato un caso positivo di contagio al coronavirus: si tratta di un migrante trasferito in ospedale. I 50 che arriveranno a Nettuno andranno a sostituire i 40 migranti che erano ospiti a via Sele e che sono stati già spostati: 20 presso il centro di accoglienza in via Portofino ad Anzio, altrettanti al centro di Pomezia. Tutte e tre le strutture sono gestite dalla stessa cooperativa.
Si tratta di una decisione sconcertante – conferma il sindaco di Nettuno Alessandro Coppola – se si considera che il nostro territorio ha fatto già registrare 47 casi di positività al virus. Ma quel che è peggio è che i cinquanta che arriveranno domani non sono stati sottoposti a tampone; per questo abbiamo già chiesto alla Asl di intervenire. E se questo non dovesse accadere, saremo pronti come comune a sottoporre a tampone i nuovi ospiti del centro di accoglienza di via Sele”.
Ho cercato di ragionare con i funzionari della prefettura – continua il sindaco Coppola – ma non c’è stato niente da fare, per loro si tratta di un semplice spostamento. Ho chiesto anche per quale motivo fossero stati spostati tutti a Nettuno invece che smistarli un po’ a Pomezia e un po’ ad Anzio e mi hanno risposto che questo è il tipo di organizzazione che avevano fatto e che comunque, secondo loro, non ci sono problemi. Non credo che la situazione sia come dice la prefettura, il momento è delicato. Tanto è vero che nelle prossime ore disporrò il controllo della sede di via Sele affidandola ad una agenzia privata di vigilanza. Ma è nostra intenzione chiedere un presidio dell’esercito. E’ assurdo – rimarca il sindaco di Nettuno – che vengano mandate cinquanta persone nella struttura di accoglienza di un comune come il nostro che ha registrato 47 casi positivi al coronavirus”.