Prima uscita pubblica del “Patto per Nettuno” che ha incontrato i cittadini per un primo confronto sui tempi che saranno affrontati nella prossima campagna elettorale. Un confronto aperto durante il quale hanno preso la parola anche la segretaria del Pd Paola Giardiello e il coordinatore del cartello di liste e movimenti di area centrodestra Mariano Leli. Ha aperto i lavori il coordinatore del “Patto per Nettuno” Gianni Cancelli che ha dato la piena disponibilità del movimento “all’ascolto della gente per realizzare un programma per la città che parta dalla base”, ha detto. “E’ necessario – ha aggiunto – coinvolgere tutte le energie cittadine al di là delle collocazioni ideologiche di destra e sinistra”. Quindi ha rimarcato la necessità di individuare persone e tecnici che possano amministrare la città e che siano espressione di Nettuno. Insomma, un richiamo all’orgoglio, alla tradizione, alla “nettunesità”. Gianfranco Rabini ha invece voluto evidenziare la necessità di lanciare un nuovo modo di concepire la politica: “Ci sconcerta – ha detto – come l’esperienza del Movimento 5 Stelle sia finita per problemi di spartizione, di vecchia politica dei soliti giochi di potere. Una crisi sulla pelle della gente. Oggi è possibile un’inversione di tendenza riscoprendo l’orgoglio delle origini per la valorizzazione delle tradizioni storiche dell’’economia cittadina”.
Luigi Noro si è invece soffermato sui problemi e gli impianti sportivi a Nettuno e sulla necessità di fare in modo che vengano riviste le convenzioni: “Non è possibile – ha spiegato – che sia stato fato un bando pubblico unico per tutti gli impianti non tenendo conto delle specificità delle varie discipline sportive. Per questo vanno riconsiderati i bandi e modulati in base alle diverse discipline”. L’architetto Antonio Monaco, anche lui sostenitore del “Patto per Nettuno”, ha evidenziato la necessità di un nuovo Piano regolatore “rispetto al quale – ha detto – siamo pronti al confronto più ampio”. Marina Aimati, portavoce del movimento, ha fatto un intervento un po’ kennediano, invitando con forza i cittadini a fare proposte: “C’è tanta gente che ha voglia di impegnarsi per la propria città – ha detto – è il momento che esca allo scoperto”.
Al dibattito è intervenuto, tra gli altri, Carlo Conte del Pd che ha collocato il “Patto per Nettuno” nell’area del centrosinistra dichiarandosi pronto al confronto. Una sortita che ha alimentato dei malumori in sala e che ha costretto la segretaria del Partito democratico Paola Giardiello ad un intervento nel quale, evitando di attribuire etichette di area politica al movimento, ha comunque dato la disponibilità del partito ad un confronto con il “Patto per Nettuno”. Una linea seguita da Mariano Leli coordinatore del raggruppamento di liste di area di centrodestra che si riuniranno in un convegno sabato e domenica prossime e al quale ha invitato il “Patto per Nettuno”. Nel suo intervento Antonio Simeoni ha chiesto senza mezzi termini alla politica di fermare il Commissario straordinario Bruno Strati su interventi che, secondo l’ex sindaco, rappresentano uno spreco e un danno: ha elencato i lavori della messa in sicurezza del comune per 1,6 milioni di euro, il fossato del Forte Sangallo (“dove sarà fatta una colata di cemento”), la pista ciclabile (“che riduce via della Vitoria ad una stradina stretta”) e la vendita dei posti barca al porto Marina di Nettuno. L’intervento conclusivo è stato di Nicola Burrini del Pd. “Dopo il 2005 – ha detto – la città è stata commissariata tre volte e non c’è stata mai una legislatura più lunga di due anni e mezzo. E’ chiaro che in queste condizioni, senza continuità, non si può amministrare una città e dare risposte ai cittadini. Per questo è necessario che tutti lavorino per evitare che questo si ripeta. Serve un’inversione di tendenza che nemmeno la nuova politica, come abbiamo visto a Nettuno di recente, ha saputo dare”.