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Nettuno, la protesta silenziosa e solitaria dell’ex assessore Mancini

2006
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Ha risalito a piedi il lungomare fin davanti al municipio di Nettuno, si e’ fermato davanti all’ingresso principale e ha scattato delle foto con il telefonino. Poi per due volte e’ tornato verso le Sirene per far ritorno davanti al comune a fare altre foto. Da solo. Tutto tra le 15 e le 15,40.Mun
E’ stata la “protesta” dell’ex assessore Daniele Mancini contro l’affidamento della progettazione dei lavori di rifacimento delle facciate del municipio da anni circondate da ponteggi e bandoni di protezione. Per l’ex amministratore avrebbero dovuto essere eseguiti nel 2020 anziché nel 2019 come si legge chiaramente nel piano triennale delle opere pubbliche da lui stesso approvato in Giunta quando era assessore. Nonostante gli atti lo avessero sconfessato, ha protestato ugualmente.
Una protesta solitaria disertata dagli altri quattro ex assessori – Pompozzi, Fiorillo, Salvatori e Sanetti – e dagli ex consiglieri De Luca, Montani, Petroni e Nigro – che hanno fatto decadere la consigliatura con le loro dimissioni – con i quali ha intrapreso un nuovo percorso politico spostandosi dal Movimento 5 Stelle a destra. Una protesta “anomala” quella di Mancini svoltasi nella totale indifferenza, ma sotto lo sguardo vigile di Bruno Sacchi “cittadino Nettunese”, tiene a precisare, che ha un’idea chiara. “Sono rimasto davanti al Comune fino alle 17 sperando che entrasse per parlarci – spiega – Gli avrei voluto spiegare che il municipio e’ la casa di tutti i cittadini di Nettuno e che deve essere ristrutturata al più presto”.