Non sono mancate le repliche alla dura presa di posizione di ieri del Comitato Anzio no biogas che ha smentito la propria partecipazione all’assemblea organizzata dal coordinamento Uniti per l’ambiente e ha confermato di voler procedere la battaglia da solo.
Stamattina a far sentire la propria voce sono i genitori della scuola Angelita, nel quartiere Sacida, proprio quella che dovrebbe e potrebbe finire al centro del triangolo rifiuti nel caso in cui oltre alla prima centrale, venissero autorizzati anche gli altri due impianti. Alle mamme hanno fatto eco Luca Brignone di Sinistra italiana, Umberto Spallotta e Lorenzo Silla del Prc, da oltre un anno impegnati nella battaglia contro il biogas anche a fianco del Comitato locale.
“Da attivi militanti nella vertenza contro le biogas e il polo rifiuti e da organizzatori della manifestazione del 9 luglio 2016 contro tali impianti, riteniamo positiva la nascita di un coordinamento cittadino contro tali impianti sorto venerdì 6 ottobre – si legge in una diramata dall’associazione Mamme di Sacida, Sonia Federico ma condivisa anche da Brignone e Spallotta – Ci risulta infatti fuori luogo la presa di distanza apparsa a nome del Comitato Anzio No biogas, di cui molti di noi fanno parte, rispetto a questa iniziativa, nel merito e nel metodo in cui è apparso. Speriamo che gli estensori di un simile scritto comprendano la necessità di estendere il più possibile la mobilitazione per la tutela ambientale. Bisogna allargare quest’ultima a cittadini, associazioni e comitati che hanno a cuore la tutela del territorio e della salute degli abitanti di Anzio, in opposizione ai profitti che alcuni soggetti privati”.
Insomma, procedere uniti per raggiungere l’obiettivo. “Ogni iniziativa che va in questa direzione deve essere perseguita senza creare fratture tra chi difende il territorio. Inoltre è bene che le lotte conservino e approfondiscano il loro carattere democratico e trasversale, unico antidoto a strumentalizzazioni politiche di sorta. Ci auguriamo che chi attualmente pensa di parlare a nome di tutto il Comitato, si renda conto di ciò e del rischio di isolamento e autoreferenzialità a cui va incontro. Il rischio di far diventare Anzio, in nome del profitto dei privati, una discarica è fortissimo. L’unico modo per impedirlo è mobilitare la popolazione, mostrando tra l’altro che le alternative a questo stato di cose ci sono e risiedono in un ripensamento del ciclo di rifiuti, che ponga al centro gli interessi pubblici delle comunità coinvolte e non il mero profitto di imprenditori. La lotta deve continuare, noi la continueremo al fianco di tutti i soggetti interessati a difendere la città”.