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Anzio, omaggio alla tomba del bersagliere Niccolò Scatoli che suonò la carica alla breccia di Porta Pia

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Questa mattina il Gran maestro del Grande Oriente D’Italia Stefano Bisi ha reso omaggio alla tomba del bersagliere Niccolò Scatoli, sepolto al cimitero di Anzio, che il 30 settembre 1870 suonò la carica della breccia di Porta Pia, data che segna il culmine dell’epopea risorgimentale con Roma che diventa finalmente italiana. Guidata dal Gran Maestro Stefano Bisi, che ogni anno celebra questa ricorrenza, la delegazione ha dunque reso omaggio al bersagliere con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba di Scatoli. Nel pomeriggio alle 18,30 a Roma a Villa Vascello – via S. Pancrazio 8 – gli sarà dedicato un convegno dal titolo: “Niccolò Scatoli, eroe e spirito di un’epoca”.
Scatoli era un giovane di Chiusdino (Siena), dove era nato nel novembre 1845, che spinto da grandi ideali e forti passioni non esitò a mettere a rischio, come tantissimi altri ragazzi in quegli anni, la propria vita per realizzare il sogno di una Italia libera e unita. Nel 1864 era riuscito ad arruolarsi nel corpo dei Bersaglieri, dove poi era stato promosso caporale di tromba del 34mo Battaglione. “Le cronache dell’epoca – lo ricorda il Gran maestro Bisi – raccontano che nonostante fosse ferito gravemente alla gamba sinistra, che poi gli verrà amputata, proseguì il combattimento, tentando addirittura di salvare la vita a un suo superiore“. Scatoli è uno dei due trombettieri ritratti da Michele Cammarano nel celebre dipinto dedicato all’ingresso dei bersaglieri a Roma. Una targa lo ricorda al Gianicolo, dove gli è stato intitolato un Belvedere.