Si alleggerisce la posizione del buttafuori quarantenne di Anzio, che era stato arrestato dopo la rissa del 3 settembre, scoppiata fuori  la discoteca San Salvador dell’Eur e nella quale aveva perso la vita l’imprenditore Giuseppe Galvagno. Dopo l’interrogatorio di ieri presso il carcere di Regina Coeli, il buttafuori di Anzio è stato scarcerato. Per l’uomo, incensurato, non è stata infatti confermata la misura cautelare e ora, come deciso dal gip Maddalena Cipriani, è tornato libero. Restano in carcere, invece, altri tre buttafuori.
“L’interrogatorio ha chiarito la posizione del mio assistito, una posizione ben diversa da quella degli altri buttafuori coinvolti – ha spiegato l’avvocatessa Daniela Folliero, legale dell’uomo – In quel locale lavorava come addetto alla cassa e non ha partecipato alla rissa, della quale non sapeva assolutamente nulla. Quindi non ha avuto nulla a che fare con questo tragico episodio. La posizione di fermo è stata doverosa, dal momento che c’è di mezzo una vittima, ma nei confronti del mio assistito posso dire che è stata una misura inaudita. Sono state mosse accuse pesanti, da parte di un testimone oculare la cui attendibilità è tutta da verificare. Però adesso è stato compiuto un passo importante ed è stata fatta chiarezza. Adesso si attenderà la fine delle indagini e vedremo se il mio cliente sarà o meno rinviato a giudizio”, ha concluso.
Intanto si addensano sempre di più i sospetti della procura di Roma sugli altri tre buttafuori. Sembra sempre più plausibile, dopo questa scarcerazione, che siano stati loro a colpire ripetutamente Galvagno, causandone la morte. Per ora, comunque, è necessario attendere la fine delle indagini.