Nei giorni scorsi è stata approvata una delibera clamorosa che prevede lo stanziamento di ulteriori 80 mila euro – extra appalti – da destinare alla Camassa per l’assunzione di 10 nuove unità da destinare al servizio di pulizia delle strade. Una delibera – della quale scriviamo in maniera molto dettagliata su Il Granchio in uscita domani – che al momento non ha né il parere tecnico del dirigente all’Ambiente né quello contabile della Ragioneria generale
Oggi sul caso interviene anche il Meet up i Grilli di Anzio con una nota stampa che anticipa la richiesta di parere da parte dell’Anac e della Corte dei conti.
In coda la nota.
“Un’incredibile delibera di Giunta è apparsa sull’albo pretorio. La nostra amministrazione si preoccupa delle erbe infestanti che crescono spontanee in estate lungo i bordi delle strade, perché potrebbero causare incendi e conseguenti problemi alla viabilità. Per questa ragione si chiede alla Camassa, ditta appaltatrice della raccolta rifiuti urbani, un servizio aggiuntivo con una squadra di dieci unità lavorative per un costo complessivo di 80.000€ più IVA.Già questo appare poco chiaro: come mai una giunta, organo di indirizzo politico, nel richiedere un servizio, stabilisce, oltre la cifra da destinare, anche il numero delle persone necessarie e le ore lavorative che dovrebbero rientrare nelle competenze di chi offre il servizio stesso? Ma la cosa più sconcertante è andare a leggere il Capitolato Speciale di Appalto e scoprire che questo servizio è già previsto e pagato dai cittadini. Esattamente all’articolo 17 si prevede espressamente “lo spazzamento manuale e meccanico di strade all’interno del perimetro comunale”, la “ rimozione di tutte le erbe spontanee su cigli stradali “ , la “rimozione dell’erba in crescita sui bordi pavimentati. Vorremmo conoscere la ragione per cui stiamo spendendo 80.000€ per un servizio già pagato. Perché siamo poco propensi a credere che esista un’emergenza erbacce verificatasi solo quest’anno. Mentre siamo parecchio propensi a vedere uno sperpero di denaro pubblico e una gestione dell’improvvisazione, di cui i cittadini si ricorderanno nella prossima tornata elettorale. Nel frattempo abbiamo girato la delibera ai competenti organi di controllo: ANAC e Corte dei Conti”.