Mentre arrivano i bollettini per il pagamento delle rate della refezione scolastica, sembra che per la definizione dell’appalto per la somministrazione dei pasti ai bambini delle scuole di Anzio ci sia ancora da aspettare. E non solo perché due delle ditte escluse – All Foods che al momento gestisce il servizio e Vivenda – hanno presentato ricorso contro il provvedimento di esclusione. Ma anche perché il Responsabile unico del procedimento ha rilevato alcune criticità che, però, resteranno secretate; almeno finché il Tar del Lazio – al quale le due ditte si sono rivolte – si esprimerà entrando nel merito della controversia. Motivo del contendere, come si ricorderà, è l’assenza di un esperto di nutrizione nell’ambito della commissione giudicatrice che, completando il primo step dell’iter legato all’appalto mensa, ha stilato la graduatoria definitiva escludendo l’attuale gestore e la Vivenda, appunto in quanto i progetti presentati – uno per ogni centro cottura e il piano alimentare a km 0 – non hanno convinto i commissari. Intanto, in questi giorni ancora sulla refezione scolastica è piovuta un’altra grana: il blocco dei pagamenti delle fatture proprio ad All Foods/Camst per alcuni importi ‘gonfiati’. Un importo di circa un migliaio di euro che ha fatto giustamente insospettire i responsabili dell’ufficio Pubblica Istruzione. A fare chiarezza è il Rup Aurelio Droghini: “Ma quali fatture gonfiate. Da una attenta verifica è emerso che alcune fatture riportavano per pasto procapite, 2 centesimi in più. Dai controlli è risultato che l’azienda li ha inseriti quale costo per la sicurezza; in pratica la società anziché presentare una fattura a parte, ha inserito gli oneri in quella relativa al pasto. Dopo aver rivisto tutte le fatture è stato chiesto all’azienda di emettere note di credito a favore dell’Ente“.