“La determina, a firma della Responsabile del S.C. Gestione Risorse Umane, è stata adottata nel rispetto di quanto comunicato dall’INPS – Gestione Dipendenti Pubblici e salvo ulteriori eventuali rettifiche da parte dell’Istituto previdenziale“. E’ la conclusione della nota ufficiale diramata poco fa dal comune di Anzio sulla vicenda che ha tenuto aperto il dibattito politico fino a ieri, relativa a Franco Pusceddu ex dirigente dell’area economico-finanziaria che, di fatto, non è mai andato in pensione. O meglio è stato posto a riposo lavorativo dal Comune ma nella realtà dei fatti non ha maturato l’anzianità di servizio, essendo stati sbagliati i conteggi sia da parte dell’ufficio personale sia da parte dell’ente che eroga la pensione. All’appello mancano ancora 8 mesi, così come risulta dalla missiva della lettera dell’Inps in base alla quale l’ente non ha potuto accogliere l’istanza dell’ex manager della Ragioneria generale poiché “non ricorrono le condizioni per l’accesso al trattamento pensionistico, l’anzianità contributiva maturata è pari a 42 anni, 2 mesi e 17 giorni“. Anziché 42 anni e 10 mesi. “Verificato che il dirigente del Comune di Anzio, Franco Pusceddu, secondo quanto successivamente rettificato dall’INPS non ha maturato l’anzianità contributiva necessaria per il collocamento a riposo, lo stesso viene riammesso in servizio, a far data dal 12/12/2016 e fino al 31/07/2017 compreso per un periodo di mesi 7 e giorni 19, necessari alla maturazione del requisito per il successivo collocamento a riposo con diritto alla pensione anticipata a decorrere dal 1° agosto 2017“.