Il re dei paparazzi ha trascorso la pasquetta nella cittadina neroniana e a mezzanotte ha festeggiato al ristorante Capo d’Anzio. “Adoro questa città”. E la settimana prossima si replica
E’ arrivato ad Anzio nel tardo pomeriggio, ha fatto una breve passeggiata al porto poi si è fermato a cena nel ristorante Capo d’Anzio, dove ha letteralmente creato il caos. Fabrizio Corona, il noto personaggio televisivo, il paparazzo bello e dannato ha deciso di trascorrere la pasquetta nella cittadina neroniana e di festeggiare qui il suo quarantaduesimo compleanno.
Al suo arrivo in auto direttamente sul Molo Innocenziano, tantissimi fan lo hanno riconosciuto e si sono letteralmente avventati su di lui a caccia di un selfie, di un autografo o di un bacio. Corona non si è sottratto, anzi si è dimostrato molto disponibile. Anche quando è entrato nel ristorante, dove i clienti lo hanno tempestato di foto e domande per tutta la sera.
“Fabrizio aveva prenotato intorno alle 19 – racconta Francesco Minelli, titolare del locale Capo d’Anzio – e un’oretta più tardi è arrivato. Abbiamo un amico in comune che gli ha consigliato il nostro ristorante. Fortunatamente aveva tra i suoi amici anche un fotografo che ci ha immortalati”. La serata al porto è trascorsa tra risate e selfie. Corona, rispetto agli ultimi tempi, è apparso più disteso e a ha detto di amare la città di Anzio; anzi ha talmente gradito la cena e il fascino del posto che diede i natali a Nerone, che ha annunciato di voler tornare proprio la prossima settimana. Come è noto il re dei paparazzi sta scontando la sua pena nella comunità di Don Mazzi, ma ha anche dei permessi speciali per presenziare ad eventi e a serate varie; e sicuramente il suo compleanno rappresenta una di queste serate speciali. “E’ stato davvero un piacere per noi, Corona ha riso per tutta la sera e non ha mai detto no a nessun fan – conclude Francesco Minelli – ci ha salutati dicendo che tornerà a trovarci la prossima settimana“. A mezzanotte gli amici gli hanno portato la torta, una semplice scritta: “Auguri Fabry“.
