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Capo d’Anzio, il cda decide la revoca dei compensi agli amministratori

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Si è riunito oggi il consiglio d’amministrazione della società. Si va verso la fine della “via crucis” del porto

E’ stato di parola il nuovo presidente Alessio Ciro Mauro, aveva parlato di cda in pochi giorni e così è stato. Questa mattina, infatti, i cinque consiglieri si sono ritrovati allo stesso tavolo e hanno confermato la decisa accelerazione che è stata impressa all’azione della Capo d’Anzio con le nuove nomine e le scelte politiche del sindaco Luciano Bruschini. Il primo cittadino ha firmato in settimana le ordinanze di sgombero nei confronti delle due cooperative di ormeggiatori e di un terzo ex concessionario. L’intesa con Candido De Angelis e gli altri consiglieri dell’ex opposizione di centrodestra hanno ridato compattezza all’ambiente politico. Oggi il cda si è riunito, due giorni prima di Pasqua, per prendere decisioni importanti. La prima è stata la revoca dei compensi agli amministratori, riservandosi la facoltà di rivedere la decisione all’avvio del progetto, votata all’unanimità. “In questo modo non potranno più essere poste passività a bilancio derivanti dai compensi – dice il presidente Mauro – e questa decisione costituisce un presupposto per evitare azioni di recupero, allo stato comunque inesistenti”. Il cda ha anche preso provvedimenti per risolvere la questione relativa ai compensi dei professionisti che hanno lavorato al progetto Life. “Sono stati presi provvedimenti risolutori – aggiunge Mauro – dando mandato all’amministratore delegato di preparare un piano di rateazione. Si tratta di circa 100.000 euro, parcellizzati tra vari professionisti, molti dei quali di Anzio, verso cui mostriamo apprezzamento per il buon lavoro svolto e con i quali vogliamo raggiungere un accordo bonario”. La presa di possesso della totalità delle aree è vicina e apre nuovi scenari alla Capo d’Anzio. “La prospettiva è la ripresa della società – aggiunge il consigliere Antonio Bufalari – il porto deve rendere per quello che è e che vale. Con il Circolo della Vela di Roma è in corso una trattativa, ci sono le ordinanze del sindaco sulle altre aree e in trenta giorni saranno a nostra disposizione. Il punto di partenza è la tutela dell’interesse della società prima dell’acquisizione delle risorse finanziarie necessarie all’avvio, in tempi strettissimi, delle procedure per la realizzazione del primo ambito portuale”. Insomma la Capo d’Anzio vuole mettere subito a reddito le aree del molo Pamphili per sfruttare al massimo la stagione estiva. Pronto anche il bilancio, che sarà presto portato all’attenzione dell’Assemblea dei soci. E il presidente specifica anche che “il cda si è riproposto di prendere tutti i provvedimenti necessari per riqualificare e rilanciare la società, anche sul fronte dei mancati utili derivati dal mancato rilascio di alcune aree. Mettere a bilancio quelle somme è un atto dovuto, e di questo se ne è parlato anche in un cda del dicembre 2014. Ora dopo la sentenza del Tar è un obbligo di legge farlo, pur permanendo l’apertura al dialogo e, ove previsto dalla legge, ad avvalerci della forza lavoro esistente. Il nostro obiettivo è quello di realizzare l’oggetto sociale della Capo d’Anzio”. E al nuovo presidente, così come a tutti i membri del consiglio d’amministrazione, vecchi e nuovi, va dato atto di procedere celermente. Non sono molti i cda che si riuniscono di Venerdì santo: la speranza è che la “via crucis” del porto sia giunta all’ultima stazione.

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