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Capo d’Anzio: la registrazione della concessione demaniale del porto? La paga sempre il Comune

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Dopo aver versato il 31 dicembre scorso 517 mila euro alla Banca Popolare del Lazio, il comune di Anzio si appresta pagare anche il 61 per cento dei 365 mila euro residui del fido bancario ottenuto per pagare la registrazione della concessione demaniale sul porto di Anzio. E a leggere le nuove carte Marinedi srl, il socio privato in Capo d’Anzio, pagherà il residuo 39 per cento in un piano di rientro che si concluderà a gennaio del 2021. Tutto nero su bianco, su una lettera del 5 febbraio scorso inviata alla Banca dall’amministratore delegato di Capo d’Anzio, che propone un piano di rientro del residuo. Dopo che il Comune aveva versato alla Bpl 517 mila euro, la propria consistente quota, ci aspettava che il socio privato facesse la sua parte e versasse il resto, ossia i 365 mila euro. E invece no: il residuo non lo verserà solo Marinedi srl, ma anche la Capo d’Anzio in base alle quote in suo possesso nella società.

E’ infatti lo stesso amministratore delegato di Capo d’Anzio che propone alla banca un piano di rientro del debito residuo, tirando di nuovo in ballo il Comune. Sconcertante. Ma lo è ancora di più il fatto che questa operazione, che porta la data del 5 febbraio, arriva in un momento in cui la Capo d’Anzio è priva di presidente dopo le dimissioni di Luigi D’Arpino, e il Comune non ha nemmeno la maggioranza nel consiglio d’amministrazione dopo le dimissioni del consigliere Franco Pusceddu. Il piano di rientro proposto è al vaglio della Banca. Chissà se il sindaco Luciano Bruschini è al corrente dell’operazione.

 

 

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